Diego Luna al Lucca Comics 2018 con Narcos Messico come ne “Il Padrino”: “È una serie sul potere”

Diego Luna al Lucca Comics 2018 con Narcos Messico in anteprima: l'attore racconta la quarta stagione in arrivo su Netflix


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La prima volta di Diego Luna al Lucca Comics 2018 con Narcos Messico in anteprima per il pubblico italiano a pochi giorni dal debutto su Netflix è stata un’esperienza unica. L’attore, noto ai più per il ruolo in Rogue One: A Star Wars Story, è diventato il cattivo principale del nuovo capitolo della saga di Narcos, che dopo aver raccontato gli anni della Colombia martoriata dal terrorista Pablo Escobar e dai suoi rivali del cartello di Cali si sposta ora nel tempo e nello spazio, per raccontare la guerra della droga che nel Messico degli anni Ottanta ha fatto oltre 250mila morti.

Per Diego Luna l’approdo al Lucca Comics è stato il primo vero bagno di folla da protagonista di Narcos: Messico, quarta stagione della serie disponibile dal 16 novembre in cui interpreta il boss dei boss, il leader del cartello di Guadalajara Miguel Ángel Félix Gallardo, considerato il fondatore del moderno commercio di droga messicano. A dargli la caccia nella serie è l’agente della DEA Enrique “Kiki” Camarena, interpretato nello show da Michael Peña, anch’egli presente a Lucca.

Intervistato da Variety per l’occasione, Diego Luna ha detto di essersi sentito un po’ come nel film “Il padrino” parlando da interprete di un feroce boss del narcotraffico in una location così insolita come una chiesa.

Per me è stato abbastanza bello rispondere alle domande del pubblico… all’interno di una chiesa. Era un po’ surreale, sai, parlare di “Narcos” all’interno di una chiesa. Era come essere in “Il Padrino”. Ma è incredibile, la città è bella e l’evento è un misto di cultura e tradizione pop, una cosa interessante di cui essere testimoni.

L’attore ha raccontato di essersi preparato per il ruolo del capo del cartello di Guadalajara studiando molto gli anni Ottanta e affidandosi ai materiali degli sceneggiatori: nato nel 1979, Luna si è ritrovato a “ricostruire il Messico di quei tempi da una prospettiva adulta, a vedere tutte le cose che mio padre non voleva che vedessi” per poi aggiungere al fattore storico la sua personale interpretazione, visto che non si tratta di “un documentario o una ricostruzione di eventi reali. Alla fin fine è finzione“.

Per Luna il pregio di Narcos è la sua capacità di spiegare come funziona un intero sistema, in cui non sono solo gli affari criminali ad essere al centro del racconto, ma l’intreccio stratificato con la politica, le forze armate e tutti gli altri livelli del potere presenti nella società che hanno permesso al narcotraffico di svilupparsi oltre confine.

L’idea di fondo di questo spettacolo è assicurarsi di capire come funziona l’intero sistema. È una serie con molti personaggi. È una serie sugli affari. Non si tratta di un tizio e di un altro che lo insegue. È una serie su un’intera struttura costruita da ogni livello del potere… L’idea è quella di capire una comunità, capire una struttura, un’organizzazione.

L’attore ha replicato anche alle polemiche sul suo ruolo, visto che è stato accusato di aver accettato di far parte di una saga che potenzialmente mitizza e glorifica le figure dei narcos e dunque di essere stato poco patriottico nella sua scelta: Luna sostiene che dopo aver visto l’intera stagione le polemiche si smorzeranno perché il risultato sarà l’esatto opposto.

Dopo aver visto i 10 episodi, l’unica cosa chiara per me è che non voglio appartenere a questo mondo! Non voglio incontrare nessuno di loro e non vorrei avere alcun legame con loro… Rispetto ogni punto di vista, specialmente in Messico, dove viviamo le violenze causate proprio da questo. L’unica cosa che non rispetto è quando sento dire che non dovremmo parlare di questo. Per me è molto, molto pericoloso.

Una giornata dedicata al torbido universo di #NarcosMessico, la nuova serie di #Netflix. Ieri venerdì 3 novembre i…

Pubblicato da Lucca Comics & Games su Domenica 4 novembre 2018