Backstage del concerto dei Nomadi, 55 anni alla Darsena di Rimini 23 giugno. Io c’ero e ve lo racconto

Quello di Rimini è stato forse il concerto più importante dei Nomadi, grazie al fatto che la radio n° 1 in Italia, RTL, lo ha trasmesso in radiovisione.


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Ero presente al concerto evento per i 40 anni dei NOMADI a Riccione e non potevo mancare per i 55 anni nella Nuova Darsena di Rimini, sabato 23 giugno. La riviera romagnola, perché è lì che nel 1963 dei ragazzini di Novellara trovarono un ingaggio per suonare tutti i giorni, soprattutto per stranieri e donne tedesche. Naturalmente Beppe Carletti non avrebbe mai immaginato che la storia di questo gruppo sarebbe durata tanto, che sarebbero andati oltre la morte di due componenti, Dante e l’amico Augusto, e che sarebbero stati secondi nel mondo solo ai Rolling Stones per la durata della band.

Il weekend non è iniziato nel migliore dei modi: un diluvio venerdì ha allagato il palco e bagnato irrimediabilmente il mixer. Il primo dei due concerti è iniziato solo alle 22.30. Per questo sabato pomeriggio, finalmente sotto un sole caldo, i Nomadi hanno dovuto fare le prove che non erano riusciti a fare venerdì.

Quello di Rimini è stato forse il concerto più importante dei Nomadi, grazie al fatto che la radio n° 1 in Italia, RTL, lo ha trasmesso in radiovisione.

I Nomadi non hanno mai avuto spazio nei media. Fin dagli inizi non erano amati dalla televisione. Augusto non era il belloccio che buca lo schermo. Le loro canzoni non erano leggere e piacevoli, ma “diverse” con quei testi che non parlavano d’amore, ma di un Dio che era morto, di una catastrofe ecologica, di un’autostrada dove si poteva morire.

Per questi motivi cominciarono a bersagliare i Nomadi dicendo che portavano sfiga. La stessa calunnia che ha segnato in maniera più pesante Mia Martini. Io stesso, quando li volli portare in TV a Canale 5 nella “Rotonda sul mare” ho dovuto vincere non poche titubanze dei vertici, fino a dovermi impormi assumendomi la responsabilità di fantomatiche sfighe che avrebbero potuto accadere.

Assurdo.

Per questo, sentire e vedere il loro concerto in diretta su RTL 102.5 è stato un vero evento.

Chiaramente i Nomadi hanno dovuto adattare il loro live, unico per com’è concepito, alle esigenze di chi soprattutto ascoltava in radio. Solitamente, ad esempio, è il pubblico a decidere quando una canzone deve terminare, mai la band. E se non ne hanno abbastanza, ricominciano a cantare il ritornello, fino a costringere i Nomadi a ricominciare. Seppur frenato, il popolo nomade ha trasgredito anche durante la diretta. Altra caratteristica dei live è la lettura di tutti gli striscioni e messaggi che arrivano sul palco, prima di terminare il concerto con “Io vagabondo”. Sabato è successo, anche se dopo alcuni minuti Beppe Carletti ha interrotto questa lettura, riservandosi di continuarla una volta terminata la diretta.

Altro problema: la scaletta. Quali canzoni fare? Alcune sono saltate. Tuttavia, ad esempio, il pubblico prima del concerto ha iniziato a richiedere, cantandone lo slogan, la canzone “Senza patria”, ma non era prevista. Daniele Campani ha così suggerito a Beppe di salire sul palco prima della diretta per eseguire solo questo brano. Ho documentato anche questo fuori-diretta con la mia telecamera.

Mentre il gruppo era sulla scala per salire sul palco, il popolo nomade ha iniziato a cantare il ritornello di “Ricordati di Chico”, anche questa non in scaletta. Ma non c’era più il tempo per farla.

Il concerto è stato perfetto e un boom di messaggi entusiasti hanno bombardato RTL. Potrete rivedere il concerto dei Nomadi del 23 giugno 2018 su sito di RTL.