Da circa due settimane a questa parte, parlando del mercato mobile, buona parte dei discorsi sono monopolizzati da Iliad Italia. Decisamente importante l’impatto avuto dalla nuova compagnia telefonica, anche se come si poteva facilmente immaginare non sono mancati i problemi. Basti pensare a quanto riportato nella giornata di ieri a proposito della configurazione hotspot su iPhone, fino ad arrivare ad una questione più generica che oggi 12 giugno va presa assolutamente in considerazione.
TIM, uno dei principali competitor di Iliad Italia, avrebbe chiesto una sorta di istanza di parere al Ministero dell’Interno, affinché si possano ottenere tutte le spiegazioni del caso in merito alla correttezza della procedura adottata da Iliad per l’attivazione di determinate SIM. Secondo quanto riportato da una fonte autorevole come Il Sole 24 ore, si tratta dall’acquisto della stessa SIM mediante i nuovi distributori automatici, vale a dire le SIMBox, di cui tanto si è discusso durante lo scorcio iniziale di giugno.
Questo meccanismo consente ai nuovi clienti Iliad Italia di portare a termine la transazione sfruttando una verifica asincrona, che si materializza subito dopo rilascio della scheda. Quali sono i rischi in questo caso? In caso di furto di documenti, chiunque potrebbe attivare una SIM al posto nostro, con danni economici ma anche dal punto di vista legale se pensiamo alle responsabilità che ognuno di noi matura con una sottoscrizione del genere. Si tratta dunque di un processo che deve essere regolamentato in modo diverso e con misure più stringenti.
Staremo a vedere quali saranno i risvolti futuri con TIM, ma soprattutto Iliad Italia, sempre nel caso in cui venga riconosciuta qualche responsabilità al nuovo operatore per il modo troppo semplice in cui vengono erogate le SIM tramite i distributori di cui vi stavo parlando in precedenza.