God of War Recensione: il ritorno di Kratos è un capolavoro

Kratos è tornato, più umano che mai, nel nuovo God of War.

God of War

INTERAZIONI: 7

Kratos è tornato nel nuovo God of War. Il semidio spartano ora vive come uomo nelle fredde lande di Midgard con il figlio Atreus, a cui cela il suo passato di vendetta che rese l’Olimpo il cimitero degli immortali. Kratos è fondamentalmente cambiato e dovrà intraprendere un viaggio alla scoperta di una parte di sé nascosta, quella di padre. Un Kratos diverso rispetto a quello del passato. La sua rabbia non deriva dalla vendetta ma dalla perdita: dovrà intraprendere un viaggio estremamente pericoloso ma nel contempo magnifico con il figlio nei nove regni di Yggdrasil.

God of War : una storia potente

Messo in chiaro che, anche se non numerato, si tratta di un seguito della storia principale, c’è da dire innanzitutto che God of War ha una storia magistralmente raccontata e con un’atmosfera curatissima. Tutto ruota attorno al rapporto tra Kratos e Atreus, molto differenti tra loro. Devono portare le ceneri della madre di Atreus sul monte più alto dei nove regni per compiere il suo ultimo volere. Un viaggio che permetterà i due di conoscersi tra di loro ma anche ri-conoscere sé stessi.

Nelle 20 e più ore necessarie per completare la campagna, senza considerare le tantissime missioni secondarie e segreti che ne richiedono almeno il doppio, si comprende come quest’opera sia stata curata nei minimi dettagli. La direzione artistica è eccelsa, la caratterizzazione dei personaggi profonda e graficamente è una vera e propria bomba.

Tutto si amalgama con musiche epiche e che sottolineano i sentimenti del momento e una macchina da presa virtuale “a spalla” innovativa per un action game del genere. Insomma God of War è un titolo “wow”, uno di quei giochi che catturano completamente i sensi, dell'”ancora 10 minuti” e poi passano due ore. Questo grazie a una storia basata sui sentimenti, ma messa in scena dall’azione e anche da una violenza mai fine a sé stessa.

L’universo mitologico norreno i cui si innesta il mondo di God of War è incredibile a livello visivo e da scoprire di ora in ora, sia con le cutscene di gioco che durante l’azione.

Cosa cambia rispetto al passato

Non poco, a partire dalla visuale di gioco. Questa volta Kratos è inquadrato sempre di spalle durante l’azione, come un classico gioco d’azione in terza persona. A cambiare decisamente è anche il level design, che permette un’esplorazione più lenta rispetto ai passati capitoli, grazie alla struttura di “piccolo” open world.

Sezioni più guidate, durante le quali combattere e raccogliere oggetti, che si legano ad altre più aperte, che di solito si svolgono su una piccola barca, grazie alla quale esplorare dintorni a caccia di missioni principali e secondarie. Un design non particolarmente complicato ma che da soddisfazione al giocatore, una illusione di libertà che permette di non giocare per forza su binari.

C’è spazio quindi a puzzle ambientali, non estremamente difficili ma in grado di incuriosire e richiedere qualche minuto del proprio tempo, grazie ai quali raccogliere più risorse utili al combattimento, vera anima del gioco.

Qui si combatte davvero

Il giocatore tipo che pensa a God of War vuole combattimenti sanguinosi, scene epiche e mostri giganti. Questo non mancherà di certo in questo nuovo capitolo, ma avrà una forma differente. Niente è lasciato al caso, tutto accade in funzione di una storia sempre presente, quindi tutto ha conseguenze e questa è una cosa positiva.

Il sistema di combattimento è estremamente soddisfacente: l’arma principale di Kratos è un’ascia chiamata Leviatano, che può essere anche lanciata a distanza. Uno strumento versatile e potente, da affiancare all’arco e frecce di Atreus, chiamato Artiglio. Il fisglio di Kratos non è quindi solo un orpello o un peso, ma potremo almeno un minimo controllarlo e che darà una mano in battaglia.

Sarà possibile poi migliorare queste armi, ad esempio con pomi diversi per il Leviatano o potenziando Artiglio. Stessa cosa per le abilità. Combattendo e trovando oggetti si acquisirà esperienza, da spendere in tanti miglioramenti differenti, colpi diversi e molto altro. Una componente RPG non complicatissima ma molto ben fatta, con la possibilità di acquistare e vendere armamenti e potenzialità anche da due particolari mercanti di cui non vi svelimao nulla per non rovinarvi la sorpresa della scoperta.Chiaramente c’è molto più di quanto abbiamo descritto, per un God of War molto più profondo rispetto al passato.

Una grafica così sinceramente non l’avevamo mai vista e anche i boss ci convincono non poco: su PS4 Pro si può scegliere se prediligere il 4K o un miglior frame rate, ma è lo stesso: God of War è magnifico. In conclusione ci spingiamo anche oltre: chi ha una PS4 o PS4 Pro deve giocare assolutamente God of War. Un titolo bandiera per la console Sony, che ovviamente non potrà piacere a tutti, non a chi odia i giochi di azione, ma che trasuda qualità da ogni momento giocato. Cinque anni di sviluppo sono tanti e sono stati ben spesi, questo God of War non è un titolo che dimenticheremo tanto presto.

Pro

Contro

VOTO FINALE: 9.5/10