Disponibile da qualche tempo per PlayStation 4, PlayStation Vita, Xbox One, PC e Nintendo Switch, Attack on Titan 2 è il videogioco prodotto da Koei Tecmo ispirato all’adattamento anime del celebre manga di Hajime Isayama. L’Attacco dei Giganti, di cui potete recuperare le due stagioni dell’anime su Netflix o VVVVID in vista della terza stagione che uscirà a luglio 2018, ha letteralmente rivoluzionato il panorama degli shonen moderni, raccogliendo consensi in tutto il mondo e accrescendo il suo successo in pochi anni. Dopo il primo, promettente ma in parte acerbo AOT: Wings of Freedom, Koei Tecmo ci riprova con un titolo più ampio, più longevo, più ambizioso ma soprattutto più originale del predecessore.
Un po’ di storia
Ripercorriamo in breve la storia dell’opera, utile a capire anche la trama che i giocatori vivranno nel videogioco: in un’epoca distopica, una sorta di medioevo steampunk ispirato agli scenari europei dell’Ottocento, l’umanità è stata soggiogata dai Giganti, umanoidi di proporzioni colossali che si cibano dei comuni esseri umani, costringendo la civiltà a ripararsi in un sistema concentrico di mura per fermare il più possibile l’avanzata dei famelici mostri. La storia è vissuta dagli occhi di Eren Jaeger e dei suoi due amici, Mikasa Ackermann e Armin Arelet: un giorno, in seguito alla comparsa di un gigante colossale (più degli altri), la città in cui vivono i tre viene saccheggiata dai Titani e la madre di Eren viene brutalmente divorata.
Costretti a rifugiarsi, insieme al resto della popolazione, nelle aree interne alle mura, Eren e i suoi due amici si fanno una promessa: si arruoleranno nel Corpo di Ricerca e daranno la caccia ai Giganti, sterminandoli fino all’ultimo. Il resto, per gli appassionati di Attack on Titan, è storia nota mentre chi non conosce l’opera potrà tranquillamente leggere il manga, visionare la serie animata o giocare il videogioco. Perché Attack on Titan 2 ripropone la stessa, identica trama assaporata nelle due stagioni dell’anime finora rilasciate – e anche qualcosina in più, con una fase end game che espande ulteriormente la storia della Campagna principale.
La tua storia
Se il suo predecessore, Wings of Freedom, permetteva di giocare gli eventi della Stagione 1 dell’anime controllando tutti i protagonisti principali, Attack on Titan 2 sceglie di far rivivere tutta l’epopea – anche la storia del primo gioco – dagli occhi di un soldato senza nome, un avatar che il giocatore potrà creare e sviluppare nel corso dell’avventura. Attraverso una narrazione, scandita dal diario del soldato senza nome, si osserverà dagli occhi del proprio personaggio tutte le vicende clou di AOT, lasciando che le cutscene cinematiche vengano vissute con una visuale dinamica in prima persona, proprio come se ci si trovasse nei panni di un militare del Corpo di Ricerca. Questa è la prima, grande novità della produzione, un modo originale di raccontare una storia già ampiamente nota impreziosita innanzitutto da un buon sistema di progressione: oltre alla possibilità di acquistare equipaggiamenti sempre più potenti – oppure di migliorare quelli in possesso, o ancora di fondere più oggetti tra loro per crearne di nuovi più efficaci – sarà anche possibile accrescere le proprie statistiche con addestramenti mirati o altre attività.
E qui arriviamo all’altra, piacevole novità del gioco che esula dal gameplay vero e proprio, rappresentando però un’offerta piuttosto valida nell’economia della produzione: la quotidianità. In sostanza, tra un combattimento con i giganti e l’altro, il nostro avatar potrà muoversi tra città, edifici e accampamenti per dialogare con amici, compagni e superiori: gran parte dei personaggi potrà dar vita a delle scene di vita quotidiana, che consistono nel portare avanti alcuni dialoghi a scelta multipla le cui risposte influenzeranno il rapporto tra il vostro soldato e gli altri protagonisti. Evolvere il vostro grado di amicizia vi permetterà non soltanto di sbloccare simpatiche cutscene o informazioni aggiuntive relative al background di quel personaggio, ma anche eventualmente di sbloccare qualche statistica relativa agli assist in combattimento.
Movimento tridimensionale
Finora vi abbiamo raccontato ciò che, in pratica, rappresenta il “dietro le quinte” di Attack on Titan 2, il sottobosco che sarà possibile esplorare ampiamente nei tempi morti tra una battaglia in campo aperto e l’altra. È il gameplay che sfodera il meglio della produzione: già Wings of Freedom, a suo tempo, propose un combat system e delle meccaniche di gioco che restano uniche nel genere che AOT vuole rappresentare – una sorta di musou con i Gigant. Se volessimo trovare un metodo di paragone, potremmo confrontarlo con un altro tie in come One Piece Pirate Warriors. Soprattutto, con Wings of Freedom il team di sviluppo dimostrò di aver saputo rielaborare in chiave ludica molto sapientemente tutta l’ideologia, lo spirito e il dinamismo dei combattimenti tridimensionali ne L’Attacco dei Giganti, pur rappresentandone una formula un pelo acerba e che prestava il fianco a una certa ripetitività di fondo.
I problemi legati alla ridondanza forse restano, così come a livello tecnico resta qualche perplessità nella gestione del frame rate – soprattutto nelle fasi di battaglia più concitate – ma per il resto Koei Tecmo ha affinato e rifinito tutte le (già promettenti) meccaniche di gioco del primo capitolo, modificando qualche feature o aggiungendone di nuove per rendere le battaglia ancora più variegate. Adesso, per esempio, l’aggancio col rampino sul corpo di un gigante e il tasto di attacco coincidono, così come non sarà necessario premere a oltranza il comando per l’oscillazione tridimensionale per spostarsi sulla lunga distanza, ma vi basterà tenerlo pigiato. È stato migliorato anche il sistema di puntamento e amplificata la fase stealth, con la possibilità di mettere a segno potentissimi colpi speciali in caso riusciate a cogliere il Gigante alle spalle: fin qui nulla di nuovo o complicato, ma il tempo di reazione dell’avversario è stato acuito, e se rimarrete più del dovuto nella sfera visiva del Titano diventerete un suo obiettivo primario… e in tal caso vi converrà avere parecchio gas e lame a sufficienza.
Come l’anime
Oltre alla Campagna principale, che vi permetterà di rivivere con dovizia di particolari la storia di Eren, Mikasa, Armin, Levi e tutti gli altri, AOT 2 offre anche un buon parco di missioni e attività secondarie, che vi permetteranno di condurre ulteriori battaglie sul campo per salire di livello e acquisire punti con cui potenziare le perk a disposizione. Il tutto si traduce in un’ottima longevità, che grazie alle quest opzionali e alle scene di vita quotidiana risulta praticamente raddoppiata rispetto al semplice portare avanti la storia ispirata all’anime e al manga. AOT 2 riesce a creare un piccolo universo interno, pur non tradendo lo spirito dell’opera di riferimento.
La violenza e la spettacolarità dei combattimenti, i dialoghi con i personaggi e la rispettiva caratterizzazione, il comparto artistico forte di un sonoro di tutto rispetto e che ben si ispira agli epici arrangiamenti musicali dell’anime prodotto da Wit Studio: sono tutti elementi che arricchiscono la ricetta che rende Attack on Titan 2 un adattamento videoludico di tutto rispetto, che restituisce piena giustizia all’opera cui si ispira e che – soprattutto – rappresenta per i fan molto più di una semplice riscrittura videoludica di una storia già nota.
Conclusioni
Attack on Titan 2 espande e arricchisce la buona formula espressa dal suo predecessore, rinforzando le meccaniche di gioco principali e introducendo feature sia narrative che tecniche. Il tutto si traduce in un adattamento videoludico da applausi, capace di non fornire soltanto una mera trasposizione “1:1” dell’opera animata ispirata al manga di Hajime Isayama, ma di creare un microuniverso tutto suo grazie al protagonista inedito e alle scene di vita quotidiana. Qualche piccola perplessità nei confronti della produzione rimane, su tutte un calo di frame rate nelle battaglie più concitate e una ripetitività di fondo a cui l’intero genere di appartenenza tende a prestare il fianco. Piccoli nei che non inficiano un titolo longevo e ricco di contenuti, che riesce a trasmettere e ricreare tutta l’epica dell’opera dark fantasy.
Pro
- Narrazione longeva e originale
- Meccaniche rifinite e spettacolari
- Atmosfera degna dell’anime originale
Contro
- Un pizzico di ripetitività nelle missioni
- Frame rate non sempre stabile
VOTO FINALE: 8.5/10