Allison Mack arrestata: Chloe Sullivan di Smallville finita in manette per traffico sessuale

Alla fine anche Allison Mack è finita in prigione con l'accusa di traffico sessuale, e non solo, per le attività nella setta "DOS"


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Allison Mack arrestata a New York. Questa è la notizia che nelle ultime ore ha lasciato sconvolti i fan di Smallville che per dieci anni l’hanno seguita nei panni della dolce Chloe.

Nelle scorse settimane ci eravamo occupati della sua situazione e dell’arresto del leader della sua setta, lo stesso che chiedeva all’attrice di non mangiare molto (assumere 800 calorie al giorno), di tenersi in forma con attività fisica ma, soprattutto, di reclutare per lui (e sembra non solo) delle vere e proprie schiave, anche sessuali.

Le sue sorti sono legate quindi a Keith Raniere arrestato proprio nei giorni scorsi e alle sue attività con un programma chiamato The Source. A quanto pare Allison Mack era chiamata a reclutare anche altre attrici nella setta e questo potrebbe costarle quindici anni di carcere visto che sarà chiamata a rispondere alle accuse di traffico sessuale, di sostegno alla prostituzione e lavoro forzato.

Il procuratore degli Stati Uniti Richard P. Donoghue, ha commentato: “Come asserito nell’atto di accusa, Allison Mack ha reclutato le donne per aderire a quello che era presumibilmente un gruppo di tutoraggio femminile che è stato, infatti, creato e guidato da Keith Raniere. Le vittime sono state poi sfruttate, sia sessualmente che per il loro lavoro, a beneficio degli imputati“.

Secondo quanto riferito, sembra che la Mack fosse subito sotto questa sorta di setta a piramide che vedeva in cima proprio Raniere. L’attrice era chiamata a reclutare delle donne che in un primo momento dovevano rivelare i loro più intimi segreti (magari accompagnati da foto o altro) come una sorta di liberazione ma poi quelle stesse notizie venivano usate contro di loro per non permettere di lasciare la setta. Le schiave a quel punto dovevano essere a disposizione del Maestro del culto e dello stesso Raniere.

I due adesso rischiano una condanna di almeno quindici anni da scontare in prigione se qualcosa non cambierà.