Mail truffa rimborso TIM A8005W da 37 euro: attenti, l’azienda non c’entra

Ritorna la diffusione di una mail truffa, come riconoscere il tentativo acclarato di phishing

Mail TIM

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Si sta nuovamente diffondendo una mail truffa TIM con rimborso da 37 euro fittizio. Naturalmente l’azienda di telecomunicazioni non c’entra niente ma si tratta dell’ennesimo tentativo di raggiro online messo in campo da ignoti e che rischia di essere un serio pericolo per chi cadrà nella trappola web appena  scovata.

Già in ottobre avevamo messo in allerta i nostri lettori dal rischio rappresentato dalle mail circolate con i falsi rimborsi TIM. A distanza di mesi, in base ad alcune testimonianze raccolte sui social e per segnalazione del sito Bufale.net, ecco che possiamo commentare con voi il ritorno della stessa identica truffa che sembra essere ritornata proprio in voga con i medesimi rischi per chi, ammaliato dalla proposta di rimborso, non riflette bene sul contenuto della missiva ricevuta.

Ricapitoliamo dunque, ancora una volta, quali rischi si corrono. Nella mail si parla proprio di rimborso TIM con codice A8005W dovuto perché l’utente destinatario ha pagato ben due volte la bolletta. L’importo di 37 euro è talmente esiguo ma pure appetibile, tanto da non destare particolari sospetti e alla richiesta di conferma del nuovo accredito cliccando su uno specifico link sono in molti (purtroppo) a credere. Nella nuova pagina che si apre, naturalmente riferita ad un falso sito TIM, ecco che si mette in atto il vero e proprio tentativo di phishing con la compilazione dei campi con dati sensibili e personali. Questi una volta inviati possono essere utilizati per addebitare servizi a pagamento non richiesti o anche per ricevere pubblicità mirata sulla base delle informazioni fornite. Insomma, un attacco su più fronti al quale in ogni modo si deve cercare di sfuggire.

L’unica cosa saggia da fare resta quella di cestinare la mail immediatamente, non appena si visualizza l’inconfondibile oggetto della stessa con riferiemnto “Rimborso TIM”, anche perché sfido qualunque  nostro lettore ad aver pagato una bolletta per ben due volte.