Video di Richard Gere a Sanremo Young, dalla foto con Zeffirelli al bacio con Antonella Clerici

Richard Gere si racconta a Sanremo Young dal suo piano B all'incontro con il Dalai Lama e il vero significato del successo


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Il video di Richard Gere a Sanremo Young è destinato a rimanere nella storia. L’attore è arrivato a metà puntata del nuovo talent di Rai1 condotto da Antonella Clerici e ha preso posto al centro del palco dell’Ariston per essere intervistato dalla padrona di casa che (cadendo nel peggiore dei cachet) parte con una serie di foto e video che fanno da spunto alla loro conservazione.

Quarant’anni di carriera per Richard Gere che incassa i complimenti della padrona di casa convinta che con gli anni sia solo migliorato.

“Mi è sempre piaciuto il cinema italiano, le sceneggiature e i copioni italiani. Sono cresciuto in un quartiere con dei ragazzi italiani e c’è sempre stata questa cosa in più”. Le domande della Clerici vanno poi sul successo e su quello che l’attore ha ottenuto in questi anni: “Ci sono diversi tipi di successo, questi ragazzi stanno cominciando adesso e la loro idea era quella che era per me: essere riconosciuto dalla gente per il proprio talento, per il fatto di essere unico. C’è però un altro tipo di successo, un’evoluzione, che significa far uscire fuori gentilezza, saggezza nei confronti della realtà, l’illusione che tutti viviamo è completamente falsa, dobbiamo capire quanto noi dipendiamo dagli altri e quando questo parte è lì il vero successo“.

I ragazzi di Sanremo Young possono intervenire per fare delle domande e proprio uno di loro è curioso di sapere quale sarebbe stato il suo piano B: “Partecipavo a molti complessi rock, recitavo, suonavo. Il mio percorso avrebbe potuto prendere percorsi diversi ma sicuramente la musica ha saturato la mia vita anche se ho pensato sempre che non era il mio lavoro ma solo qualcosa di mio, da condividere con gli amici“. Proprio parlando di opere e di teatro, Richard Gere parla di Franco Zeffirelli mostrando proprio una foto che lo ritrae con il maestro “Era diventato mio amico”.

“Io continuo a chiedere scusa perché tutti dicono continuo a guardarlo, l’ho visto cento volte, c’è qualcosa di magico in questo film”, così Gere parla di Pretty Woman ma poi riesce a dire cose altrettanto importanti su Chicago. Questa sicuramente è stata l’esperienza più bella che ha mai fatto. Clicca qui per vedere il video del momento.

L’ultima domanda dell’intervista riguarda la sua “umanità”, la sua vita privata: “Vorrei parlare dell’impegno della tua fondazione e l’incontro con il Dalai Lama”. E la sua risposta non si è fatta attendere: “Quando avviai la mia Fondazione avevo già lavorato ad altri progetti sempre incentrati sui diritti umani e civili ma quando cominciai a occuparmi della situazione in Tibet, questa è stata la cosa più importante che abbia mai fatto in vita mia. Penso anche che ci sono molte cose che faccio a livello locale, i senzatetto, ammalati, poveri ed è molto importante ma posso dire ai presenti che lavorare sulla questione del popolo tibetano potrebbe essere una delle cose più importanti da fare su questo pianeta. La comunità tibetana è davvero il possibile modo di vivere felici e sereni, in pace, per raggiungere quel successo e quella felicità di cui parlavamo“. Purtroppo il tempo è scaduto e Gere saluta il pubblico non prima di aver baciato la Clerici.