Lo sfogo di Ermal Meta e Fabrizio Moro a Domenica In dopo la vittoria a Sanremo: “Siamo senza macchia”

I vincitori del Festival Ermal Meta e Fabrizio Moro a Domenica In dopo rivendicano il loro trionfo "senza macchia" a Sanremo 2018

Ermal Meta e Fabrizio Moro a Domenica In

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All’indomani della vittoria a Sanremo 2018, dopo una settimana di polemiche per l’autocitazione del ritornello della loro canzone, Ermal Meta e Fabrizio Moro a Domenica In hanno riproposto il tanto chiacchierato brano Non mi avete fatto niente, con cui hanno portato a casa il Leone d’Oro nella finale del 10 febbraio.

La coppia, che ha anche accettato di rappresentare l’Italia alla prossima edizione dell’Eurovision Song Contest, è apparsa più serena dopo la vittoria che ha riabilitato il loro brano, ma comunque determinata a rivendicare di aver agito nel perimetro delle regole e di non sentire sminuito il loro trionfo.

Entrambi hanno spiegato di essersi chiariti coi giornalisti che hanno sollevato il caso dopo il primo ascolto pubblico del brano, in particolare con Andrea Laffranchi del Corriere della Sera che ha fatto ascoltare il brano autocitato di Andrea Febo (co-autore di Non mi avete fatto niente) in diretta al Dopofestival subito dopo la loro esibizione, ma hanno voluto comunque togliersi qualche sassolino dalle scarpe.

Fabrizio Moro, in particolare, ha invitato la stampa ad usare maggiore cautela nel gridare allo scandalo col rischio di condizionare una gara.

La paura non c’è mai stata in questa settimana perché affrontato con trasparenza e abbiamo chiarito tutto, innanzitutto parlandone con Andrea Laffranchi al Corriere della Sera e raccontando che c’era un terzo autore. Abbiamo chiarito il malinteso con tutti i colleghi in sala stampa, l’unica cosa che incrimino ad Andrea è bisognerebbe approfondire prima di far passare certe cose: Andrea non conosceva la genesi del brano e se non la spieghi bene chi è addetto ai lavori magari capisce – a volte, non sempre – ma chi sta a casa no, perché non sa come funziona questo tipo di percorso.

Ad Ermal Meta e Fabrizio Moro a Domenica In è stato fatto presente che il problema, nel loro caso, riguardava il concetto di canzone inedita in maniera pura e assoluta, che ormai non esiste più se non a Sanremo. Meta ha difeso l’originalità della canzone e il fatto che fosse inedita.

Non era mai stata messa in vendita, mai stata commercializzata: gli autori fanno sempre cose del genere, rimaneggiano, riscrivono, salvano pezzi di canzoni, perché lasciare morire la bellezza è un peccato.

Fabrizio Moro ha rivendicato la possibilità di poter riutilizzare un brano che non è stato valorizzato e renderlo qualcosa di diverso, anche se, come nel caso del brano di Febo, è rimasto online su Raiplay per tre anni dopo essere stato scartato tra i candidati alle Nuove Proposte del Festival 2015.

La cosa sbagliata è l’idea di non permettere a noi autori e cantautori di fare delle cose in cui crediamo: magari in quel pezzo credevamo 3 anni fa, ma se è stato scartato non può stare tre anni online su Raiplay, perché se non riesco a dare luce a quella cosa devo avere la possibilità di lavorarci su.

Ermal Meta ha poi rivendicato la loro come una vittoria senza macchia, come aveva già fatto rispondendo a tono in conferenza stampa nei giorni precedenti.

Ho chiesto scusa ai giornalisti per la foga, ma mi avevano parlato di una macchia sull’eventuale vittoria. Se è una canzone che proviene dallo stesso luogo creativo, quale sarebbe questa macchia? Per questo mi sono arrabbiato.