Antonio D’Amico contro American Crime Story L’assassinio di Gianni Versace: “È una falsa rappresentazione”

American Crime Story L'assassinio di Gianni Versace finisce nel ciclone: anche Antonio D'Amico dice no alla serie


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American Crime Story L’assassinio di Gianni Versace continua a far discutere. Mentre il pubblico americano e italiano si sta appassionando alla serie soprattutto grazie ad un intenso Darren Criss (già sulla vita di premi e consacrazione ufficiale), la famiglia Versace continua a bocciare lo show di Ryan Murphy.

Ultimo, in ordine di arrivo, è Antonio D’Amico. Lo storico compagno del defunto stilista italiano Gianni Versace, non è contento della nuova serie di FX dedicato proprio agli ultimi giorni e alla morte per mano del serial killer Andrew Cunanan. Anche lui, come già ha dichiarato Donatella Versace, conferma che niente di quello che si vede nella serie corrisponde a fatti realmente accaduti proprio come il rapporto suo e di Gianni disegnato in maniera diversa da quello che in realtà è.

In particolare, D’Amico ha rivalto a People: “Le parti significative della serie sull’omicidio di Gianni Versace non riflettono la realtà degli eventi che hanno avuto luogo. Sento che il mio personaggio è un falsa rappresentazione di me stesso e di come fosse la mia relazione con Gianni“.

Ma D’Amico non si ferma qui e ci tiene a smentire la scena andata in onda nella première di stagione in cui si rappresenta il presunto incontro tra Andrew Cunanan e Versace a San Francisco e poi il loro incontro con tanto di brindisi a base di champagne visto che lo stilista non beveva: “È pura fantasia visto che io ero con Gianni e insieme ad un certo numero di altre persone, come le signore del consiglio dell’opera di San Francisco, per tutto il tempo in cui è stato a teatro e poi siamo tornati al nostro hotel insieme […] Lo ricordo chiaramente perché è stato un evento importante. Quel presunto incontro non ha mai avuto luogo. Almeno non in quel giorno e in quell’ambientazione. Inoltre, Gianni non beveva alcolici così anche la scena dello champagne con Cunanan è fittizia“.

Altra cosa su cui D’Amico puntualizza è la possibilità di creare una famiglia e di voler convolare a nozze. Proprio nel secondo episodio di American Crime Story L’assassinio di Gianni Versace, D’Amico, incalzato da Donatella, chiede a Gianni di sposarlo e creare una famiglia insieme sapendo che proprio quello poteva essere il suo sogno. In realtà l’uomo non è d’accordo su tutto questo e nella stessa intervista ha puntualizzato: “Né Gianni né io stavamo cercando di sposarci o avere figli. Tutto ciò che volevamo era vivere la nostra relazione allo scoperto. Eravamo più che felici di avere nipoti e non cercavamo figli nostri“.

La risposta di Ryan Murphy è sicuramente la stessa che ha già dato alla famiglia Versace quando ha accusato lo show di essere “riprovevole” e “fasullo”. Anche in quell’occasione lo showrunner avevamo sottolineato il fatto che la serie era basata sul libro di Maureen Orth esaminata per quasi 20 anni ed evidenziando anche che American Crime Story non è un documentario.