Primi rumors su Android P 9.0: una notizia bella ed una brutta nel dopo Oreo

Qualche cosina in più sul conto di Android P 9.0: risvolti positivi e negativi rispetto ad Android Oreo


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Non ci sono molte notizie su Android P 9.0, la major-release che seguirà quella attuale, degnamente rappresentata da Android Oreo. Tutto quel che sappiamo è che la versione software è già in sviluppo da diversi mesi, per poi venire in parte presentato a margine del Google I/O 2018 del prossimo maggio, come di consueto succede ogni anno.

In base alle indiscrezioni raccolte da ‘ITHome‘, siamo venuti a conoscenza che quella prossima sarà una versione OS più chiusa, ed al tempo stesso meno frammentaria, così da permettere ai produttori di tenersi più al passo coi tempi, senza tenere spente le luci per settimane, od addirittura mesi, tra un pacchetto e l’altro.

Il sistema operativo mobile di Google ha sempre avuto un’arma vincente, che ne ha fatto la sua fortuna: una grande duttilità. Poter disporre di un OS aperto permette interventi di ogni genere, e di conseguenza personalizzazioni inimmaginabili. Si pensi che ciascun OEM fa utilizzo di una ROM proprietaria per distinguersi dalla concorrenza, cosa che ha contribuito più di ogni altra alla frammentazione di cui è attualmente vittima il robottino verde.

Con Android P 9.0 le cose sembrano destinate a prendere una piega diversa, per la finalizzazione di un percorso già iniziato, anche se con scarsi risultati, con Android Oreo. Il futuro prenderà il nome di ‘Project Treble‘, la tecnologia di partizione modulare che terrà distinti la parte core, costantemente aggiornata, e quella dedicata alla personalizzazione software dei vari OEM. I device equipaggiati di default con Android Oreo sono cadenzati da questo genere di caratteristica, mentre per quelli più datati la scelta finale è spettata al produttore (che nella maggior parte dei casi hanno finito col declinare).

Se da un lato gli aggiornamenti saranno più tempestivi con Android P 9.0, dall’altro è pur vero che potremmo imbatterci in un sistema anche più chiuso (Google starebbe pesando di limitare l’accesso ad alcune API agli sviluppatori). I rumors al momento suggeriscono così, vedremo poi in seguito.