David Harbour su Millie Bobby Brown in Stranger Things: “Voglio diventi Meryl Streep, non in rehab a 20 anni: è una bambina”

Le dichiarazioni di David Harbour su Millie Bobby Brown in Stranger Things: l'interprete di Hopper parla del lavoro sul set della seconda stagione

Millie Bobby Brown in Stranger Things

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Il talento mostrato dalla giovanissima Millie Bobby Brown in Stranger Things ha fatto presa anche su David Harbour: grande protagonista della seconda stagione della serie Netflix, l’interprete di Hopper ha mostrato apprezzamento per la collega appena adolescente e un certo senso di protezione nei suoi confronti.

L’attore ne ha parlato in una lunga intervista con la versione online inglese di GQ, in cui ha spiegato quali sono dal suo punto di vista le ragioni dell’incredibile successo di questa serie e parlato ad ampio raggio anche del resto del cast.

Sul ruolo di Millie Bobby Brown in Stranger Things, in particolare, ha voluto spendere qualche parola di maggior riguardo: Harbour considera la tredicenne interprete di Eleven ancora una bambina e per questo ha avuto sul set un atteggiamento che definisce molto “serio” durante la seconda stagione, che ha visto interagire i loro personaggi in modo inedito ed importante. Mentre con gli altri ragazzini del cast l’atmosfera era più goliardica, con la Brown l’attore ha avvertito un maggior senso di responsabilità, perché la pressione mediatica nei confronti di questa ragazzina è diventata abnorme.

Onestamente, Millie e io eravamo molto seri. Sono protettivo nei suoi riguardi. Voglio che cresca fino a diventare Meryl Steep. Non la voglio in riabilitazione a 20 anni, o qualsiasi altra cosa, perché è una bambina. So che è super talentuosa, ma tutti sono talentuosi e c’è questa parabola di tensione e riflettori puntati su una persona giovane e in via di sviluppo che per me è terrificante, vista attraverso gli occhi dei genitori. Le ho detto all’inizio della stagione: “Senti, so che tutti pensano che tu sia grande e anch’io penso che tu sia grande, ma diamo davvero a questi personaggi il rispetto che meritano. Cerchiamo di non perderci in chiacchiere, perché questa relazione è importante e questa sceneggiatura è importante, mettiamoci sotto e lavoriamo”. E lei era d’accordo. Quindi gran parte del lavoro, in particolare in questa stagione, è stato un lavoro molto serio.

Parole di apprezzamento anche per l’altra protagonista femminile di Stranger Things, l’interprete di Joyce Winona Ryder.

Winona è, molto probabilmente, il membro più pagato del cast ed è la numero uno nella lista degli attori, è la persona più anziana e una donna forte e super sexy. Il valore femminile di Stranger Things è sorprendente. Penso che Joyce sia super sexy e vedremo come Hopper si sentirà in futuro a riguardo.

L’attore ha poi mostrato grande entusiasmo per l’accoglienza ricevuta dalla serie da un pubblico trasversale in termini generazionali, che non perde occasione per dimostrare affetto al cast.

La cosa pazzesca di questo spettacolo è che lo spettro è così ampio. È amato dai ragazzi di 12 anni e dalle donne di 70 anni. È pazzesco, non puoi mai capire chi sta per avvicinarti. (…) penso che sia una storia estremamente ben raccontata, cinematograficamente e per quanto riguarda la scrittura, e, non per vantarmi, ma la recitazione ad ogni livello è qualcosa di fenomenale (…) Quei fratelli Duffer sanno davvero come raccontare una storia e penso che ti facciano venire voglia di guardare. Stranger Things si fa decisamente guardare. C’è molta buona televisione là fuori, roba che per te magari è meglio di Stranger Things, ma dovrei sforzarmi per trovare uno spettacolo che sia più godibile.