Stranger Things 3 riserverà ai suoi appassionati ancora più citazioni e riferimenti alla cultura pop degli anni Ottanta delle stagioni precedenti, prendendo spunto da uno dei film horror più terrificanti di sempre.
La lunga attesa per la terza parte della serie Netflix continuerà fino al 2019, ma qualche anticipazione sui nuovi episodi comincia a trapelare grazie alla pubblicazione del libro Stranger Things: Worlds Turned Upside Down, in cui i creatori e registi dello show, i Duffer Brothers, hanno raccontato alcuni retroscena della lavorazione della nuova stagione.
Nel libro, i fratelli Duffer rivelano che la terza è parzialmente ispirata a The Thing, l’iconica storia di fantascienza al centro di una serie di film horror su un alieno parassita che consuma le vite di un gruppo di umani. I riferimenti alla “Cosa” probabilmente saranno legati alla vicenda di Will e al mostro che l’ha posseduto nelle prime due stagioni.
I Duffer avevano promesso un tono più leggero per i nuovi episodi e una cifra stilistica improntata al divertimento. Tra i pochi dettagli noti e confermati da Ross Duffer, ad esempio, c’è che un punto centrale della trama ruoterà attorno al centro commerciale della cittadina di Hawkins, già mostrato in un teaser pubblicato all’inizio del 2018: un’ambientazione che conferirà alla trama “un senso di divertimento e gioia“, ma ovviamente l’aspetto horror/fantascientifico non mancherà in quanto caratterizzante per la serie. E il film di Carpenter del 1982 non sarà il solo ad ispirare gli episodi inediti, ha spiegato nel libro Ross Duffer.
Anche se è la nostra stagione più divertente, si rivela anche la nostra stagione più spaventosa. Ci siamo ispirati a The Thing di John Carpenter. Siamo ispirati da Cronenberg. Abbiamo anche un po’ di atmosfera alla George Romero: ci sono film horror a cui non abbiamo davvero reso omaggio nelle stagioni precedenti e che sicuramente introdurremo in questa stagione.
Nello stesso libro il co-creatore Matt Duffer rivela che inizialmente l’iconico Upside-Down (il Sottosopra) – o the Nether, come era stato chiamato la prima volta – non era previsto in scena: secondo il regista, avrebbe funzionato meglio se gli spettatori ne avessero sentito parlare ma non l’avessero mai visto.
Non saremmo mai andati nel Nether, come lo avevamo originariamente chiamato. Avevamo programmato di ascoltare quest’altra dimensione solo su radio e walkie-talkie. Pensavamo che sarebbe stato più spaventoso, perché quello che non vediamo è spesso più spaventoso di quello che si vede e ha funzionato per un po’, ma andando avanti abbiamo capito che lo show aveva davvero bisogno di aprirsi, espandersi. Ed è diventato sempre più ovvio: abbiamo dovuto esplorare il Sottosopra.
Le riprese della serie sono in corso da diversi mesi, ma la serie non debutterà su Netflix prima del 2019 inoltrato.