Il Samsung Galaxy S9 sarà un vero salto in avanti in potenza e prestazioni nei confronti del predecessore Samsung Galaxy S8? Riuscirà pure a garantire un consumo energetico e dunque della batteria inferiore? Le premesse ci sono tutte naturalmente e ora anche i primi numeri visto che è possibile tracciare un confronto in risultati percentuali tra vecchio e nuovo chip Exynos a bordo delle due ammiraglie.
Chiaro come con il salto da una generazione ad un’altra di smartphone ci sia tutta l’intenzione di offrire un device più innovativo. I dati oggi a nostra disposizione sono stati appena forniti dalla stessa Samsung in un suo comunicato ufficiale in cui si parla delle prestazioni del chip proprietario Exynos 9810, quello che di certo vedremo a brodo delle ammiraglie commercializzate in Europa e dunque in Italia (negli Stati Uniti invece, avremo l’opzione Snapdrtagon). Ebbene, nella nota pubblica, il produttore ha voluto sottolineare come la produzione di massa della componente specifica è partita e di come questa si basi sulla seconda generazione di tecnologia di processo FinFET a 10 nanometri LPP (un passo decisivo in avanti rispetto a quella di prima generazione LPE (Low Power Early invece utilizzata per l’S8). Ma questo cosa significa in sostanza? Quali benedici saranno garantiti?
Il Samsung Galaxy S9 potrà garantire il 10% di prestazioni più elevate rispetto all’attuale Galaxy S8 ma le belle notizie non finiscono qui. Anche i consumi energetici dovrebbero giovare e non poco della seconda generazione della tecnologia a 10 nanometri e difatti il produttore promette un buon 15% di batteria salva in più rispetto al passato. Si tratta di valori per nulla da sottovalutare e se, come raccontato, dovessero corrispondere alla realtà, il salto dall’ammiraglia 2017 a quella 2018 potrebbe davvero essere giustificato.
Come raccontato pure ieri, il Samsung Galaxy S9 dovrebbe essere già in test con a bordo Android 8.0 per una presentazione anticipata a gennaio in occasione del CES di Las Vegas ma per una commerciallizzazione che dovrebbe riproporsi (come per il 2017) tra marzo e aprile.