Per Salvatore Esposito in Gomorra 3 Genny e Ciro sono “anime gemelle”, video intervista tra polemiche e curiosità

La nostra video intervista a Salvatore Esposito in Gomorra 3, il rapporto tra Genny e Ciro e le polemiche sulla serie

Attori di Gomorra 3 al cinema

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Il percorso di Salvatore Esposito in Gomorra 3 è stato connotato da molte novità per il suo personaggio: l’attore partenopeo è tornato con entusiasmo a vestire i panni del rampollo della famiglia camorrista dei Savastano, ora più che mai protagonista dell’epopea criminale diretta da Claudio Cupellini.

CAST E PERSONAGGI DI GOMORRA 3

Ormai proiettato verso la maturità, dopo aver shakespearianamente eliminato l’ingombrante figura paterna ed essere diventato a sua volta padre, Genny è in un momento di transizione, alla fine di un’epoca in cui i Savastano hanno saputo a loro modo mantenere certi equilibri grazie alla figura di don Pietro: ora nuove forze giovani e ribelli si fanno avanti e l’erede deve dimostrare di saper dominare la scena come suo padre, conciliando la gestione di Napoli Nord con la sua nuova vita da uomo d’affari nella Capitale, dove i rapporti col suocero finiranno per innescare lotte intestine alla sua nuova famiglia.

Il filo conduttore di questi nuovi episodi resterà il rapporto viscerale con Ciro (Marco D’Amore, qui la nostra intervista), che nel frattempo è fuggito in Bulgaria dopo un’ultima resa dei conti che provocherà un’altra grande morte già nel primo episodio. I due sono legati sin dall’inizio da un legame che Esposito, intervistato alla presentazione dei nuovi episodi della serie, non ha esitato a definire di tipo sentimentale.

Ciro è oscurato dai suoi lutti, lo è anche Genny ma allo stesso tempo riesce a trovare in Ciro quell’anima gemella intesa non in senso amoroso né sessuale, ma quell’unità di intenti che avevano nella prima stagione e che poi in base agli eventi hanno un po’ perso.

Ai nostri microfoni Esposito ha raccontato com’è il clima sul set della serie, spesso esilarante a dispetto dei toni cupi del racconto. Un aneddoto? Le partite del Napoli seguite in diretta.

L’attore, come il collega Marco D’Amore ormai stufo delle polemiche, ha poi rispedito al mittente le accuse da sempre rivolte alla serie di diffamare il territorio e di influenzare negativamente le giovani generazioni creando una sorta di culto della vita da gangstar.

Credo sia un problema tutto nostro, italiano, quello di credere che una serie crei dei demoni, che delle persone rovinino una città: è un problema tutto italiano, tendiamo a guardare sempre il male e mai il bene. Potrei fare decine e decine di esempi di cose positive che posso testimoniare essere state fatte attraverso la serie ma non mi va di farlo perché il bene non si racconta, però sarebbe giusto anche non raccontare cose che deviano la realtà: non credo che i criminali nascano perché è nata Gomorra, non credo che una città tra le più belle del mondo come è Napoli venga rovinata da Gomorra.

Salvatore Esposito ha anche ricordato l’incontro e l’abbraccio con Diego Armando Maradona, indimenticata bandiera del Napoli nonché grande fan della serie.