Intervista a Marco D’Amore di Gomorra 3 (video), ultima stagione per Ciro? “La morte è l’unica fine”

La nostra video intervista a Marco D'Amore di Gomorra 3, Ciro l'Immortale tra la fuga in Bulgaria e il rapporto con Genny: morirà nella terza stagione?


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Marco D’Amore di Gomorra 3 presta il volto ormai da oltre tre anni ad un personaggio in perenne lotta con sé stesso, detto l’Immortale ma in realtà molto più vicino alla morte di quanto sembri. Nella serie ideata da Roberto Saviano e diretta da Claudio Cupellini, l’attore napoletano interpreta uno dei protagonisti più amati, oscuro e posseduto dal male ma indubbiamente affascinante, capace di azioni orribili come l’omicidio di sua moglie, oltre che dei tanti perpetrati nelle lotte di Camorra a Napoli Nord, ma anche dilaniato da tormenti interiori che non gli lasciano pace.

CAST E PERSONAGGI DI GOMORRA 3, TRA VETERANI E NEW ENTRY

All’inizio della terza stagione, in onda dal 17 novembre su Sky Atlantic e disponibile anche in streaming, ritroviamo un Ciro L’Immortale diverso, nel fisico e nell’animo: Marco D’Amore ha messo su qualche chilo e con un look più trasandato interpreta un personaggio ancora più cupo, appesantito dai lutti e dalle colpe che si porta dietro. Dopo aver ucciso Don Pietro Savastano, armato dal figlio Genny, fugge in Bulgaria come per provare ad espiare le sue pene (in primis, quella dell’omicidio di sua figlia di cui si incolpa), ma ben presto il passato busserà alla sua porta e lo riporterà a Napoli.

Abbiamo incontrato Marco D’Amore alla presentazione di Gomorra 3 e ci ha raccontato a quali cambiamenti andrà incontro il suo personaggio nella terza stagione della serie.

È un uomo che prova a lasciarsi dietro le spalle quello che gli è accaduto, ma il passato incombe e ritorna e grava sulle spalle e sul cuore e sull’anima: è evidente che certe sofferenze a cui non riesce a sfuggire lo hanno anche fatto sfiorire. Io ho desiderato che dal volto di Ciro si perdesse un po’ di quella bellezza guascona, violenta, spigolosa per lasciare spazio a un volto un po’ più invecchiato, imbolsito, come di un uomo che non sente neanche più il desiderio di prendersi cura di sé perché tutto quello che riguarda se stesso non lo interessa… deve fare i conti con ben altro.

Con la fuga del suo personaggio a Sofia, cui è dedicato integralmente il terzo episodio, Marco d’Amore ha dovuto imparare il bulgaro per recitare in lingua originale e ha definito molto divertente il confronto con una cultura distante seppur nel cuore dell’Europa: per girare le scene a Sofia la troupe è rimasta un mese in Bulgaria, dove l’attore ha potuto perfezionare il suo bulgaro con l’insegnamento di un coach e l’aiuto dalla sua naturale predisposizione all’ascolto delle lingue, come ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione della serie.

Proprio il terzo episodio di Gomorra 3 tutto dedicato verticalmente alla nuova vita di Ciro in Bulgaria ha però un epilogo che mostra un Immortale inedito, che si prodiga per aiutare una persona sconosciuta prima di lasciare il paese. “C’è un barlume di umanità che torna ad illuminarlo per un momento, che lo riporta a un ricordo dolcissimo e tremendo insieme” ci ha spiegato D’Amore.

Eppure non esiste redenzione per Ciro come per gli altri, perché l’unico epilogo possibile per le loro miserabili vicende umane sono il carcere o la morte. Pertanto, non è da escludere che questa sia l’ultima stagione per l’Immortale.

Quello che ho detto a Fortunato Cerlino, a Maria Pia Calzone (gli interpreti di don Pietro e donna Imma, personaggi morti rispettivamente nella seconda e prima stagione), è che non bisogna essere tristi rispetto a questo perché la morte è nell’animo di questa serie… il grande messaggio che questa serie dà è che grande o piccolo che tu sia, potente, desideroso, fai quella fine. Io penso che se Ciro avesse il grande coraggio che tutti gli attestano, dopo aver ucciso Pietro si sarebbe sparato in testa (…) quella vita si vive sempre al passo con la morte: è il motivo per cui questa serie è capace di rinunciare a grandi protagonisti, perché l’unico vero protagonista di questa serie è la morte, aleggia sul progetto dall’inizio alla fine.

Con Marco D’Amore abbiamo anche parlato del rapporto viscerale tra i personaggi di Genny e Ciro, che ironicamente l’attore ha definito “una storia d’amore, perché seppure senza sentimenti alti, sono come due innamorati“. E infine, un’analisi dell’importanza che l’esperienza di Gomorra ha rappresentato per la serialità italiana, importando un modello industriale che può aprire la strada a nuovi tentativi simili, seppure per D’Amore “Gomorra è Gomorra“.