La questione root via EngineerMode stava iniziando a preoccupare i possessori di OnePlus 5, 3 e 3T: ci ha pensato l’azienda ad entrare nel merito della vicenda, dando il proprio personale parere e promettendo futuri interventi per aumentare il tasso di sicurezza dei propri dispositivi.
Riavvolgiamo un attimo il nastro, chiarendo prima la natura di EngineerMode, un’app interna agli addetti tecnici dell’azienda cinese e concepita per portare a termine alcune prove in fabbrica circa l’effettivo funzionamento completo di tutte le unità prodotte, predisposta per la successiva messa in vendita.
Elliot Alderson aveva scoperto che, proprio attraverso il software, fosse possibile ottenere i permessi di root, avvalendosi dell’input di alcuni comandi (non un’operazione che tutti riuscirebbero a fare, ma comunque un backdoor importante).
Quest’oggi il produttore di Shenzhen ha preferito prendere parola sulla questione, per rassicurare i possessori dei vari OnePlus 5, 3 e 3T. La società ci ha tenuto a precisare che i permessi di root cui dà accesso l’app EngineerMode non possono essere sfruttati da applicazioni terze, e che è possibile ottenerli solo attraverso un procedimento che interessa ADB, cosa che esige l’attivazione del debug USB (che sappiamo risultare disabilitata di default al momento dell’acquisto di ciascun dispositivo Android, ed attivabile soltanto fisicamente).
Ciononostante, il produttore ha comunicato che disattiverà la features ‘adb root’ dall’app EngineerMode con un apposito aggiornamento OTA, che verrà diffuso a breve su OnePlus 5, 3 e 3T, a scanso di equivoci. Sebbene OnePlus sostenga che la questione non rappresenti assolutamente una minaccia per la sicurezza degli utenti, avrà preferito rimuovere l’insinuazione alla radice, in modo da evitare che si possa tornare a parlare della cosa in un prossimo futuro, vicino o lontano che fosse (lasciatecelo dire, non poteva essere presa una decisione migliore per mettere tutti i sapientoni a tacere e tranquilizzare l’utenza).