Come cambierà Star Wars Battlefront 2 rispetto alla beta, EA DICE parla delle loot box

Un titolo controverso Star Wars Battlefront 2, con le sue loot box che nella beta potevano sbilanciare pesantemente la competizione.

Star Wars Battlefront 2

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EA DICE ha già parlato di come cambieranno le loot box in Star Wars Battlefront 2, ora si aggiunge la voce del producer Paul Deslin ai microfoni del canale Youtube AngryJoeShow. Ha sostanzialmente snocciolato altri dettagli sulla questione molto controversa e di come il publisher ha cambiato il gioco dopo le tantissime proteste dei giocatori scaturite da quanto hanno visto accadere nella beta multiplayer.

La beta era un luogo di sperimentazioni, era fatta per provare le nostre idee, in questo modo possiamo cambiarle prima del lancio. Siamo aperti poi ai pareri dei videogiocatori per dare loro una migliore esperienza“, ha detto. Il problema in Star Wars Battlefront 2 era che nella beta tutta una serie di progressioni venivano dalle loot box, nuove abilità, armi, equipaggiamento, in maniera quindi del tutto casuale. Moltissimi hanno quindi parlato di “pay to win”, cioè comprare queste loot box con contenuti casuali per avere un vantaggio sugli altri giocatori.

EA DICE ha quindi cambiato del tutto questo sistema, ma perché era previsto per un gioco tripla A che all’ingresso costa 60 euro? Il producer continua: “Volevano far provare cose ai giocatori a cui magari avrebbero avuto difficoltà ad accedervi“, in sostanza venivano messe a disposizioni oggetti e abilità che magari molti giocatori meno esperti difficilmente avrebbero raggiunto. Questo per creare più coinvolgimento e in sostanza far continuare a giocare.

Le Star Card epiche saranno eliminate dai loot box interamente. Per avere una Star Card epica bisognerà guadagnarsela, ma per farlo bisognerà aver raggiunto un determinato livello. Solo giocando, quindi, si potranno raggiungere determinate abilità e questo secondo noi è assolutamente un bene. Di sicuro tutti i problemi non sono risolti in Star Wars Battlefront 2 ma neanche nei modelli di business di EA, forse troppo aggressivi, ma almeno qualche passo avanti è stato fatto in una direzione che rispetta i videogiocatori.