Gianni Morandi su L’Isola di Pietro 2 a Faccia a Faccia (video): “Mi piacerebbe fare la seconda stagione”

Le dichiarazioni di Gianni Morandi su L'Isola di Pietro 2 e sulla sua carriera nell'intervista a Faccia a Faccia con Minoli

Gianni Morandi a Faccia a Faccia

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Gianni Morandi su L’Isola di Pietro 2 non si sbilancia, ma lascia intendere che la seconda stagione della fiction di Canale5, forte di ottimi ascolti nell’ultimo mese, si farà.

Morandi ne ha parlato domenica 5 novembre in una lunga intervista a Faccia a Faccia, il programma di Giovanni Minoli su La7. Oltre cinquant’anni di carriera e una ritrovata popolarità per l’eterno ragazzo di Monghidoro: cantautore, performer nei palasport con un nuovo tour in arrivo, star del web e della tv, Morandi si è raccontato rispondendo alle domande del giornalista senza evitare argomenti scomodi, come le fasi buie della sua carriera.

Di sicuro Gianni Morandi su L’Isola di Pietro, tornando a recitare dopo 20 anni in una fiction tv, ha riposto speranze che sono state ampiamente ripagate dal riscontro del pubblico. Tanto da aprire la strada ad un secondo capitolo della serie.

Non mi aspettavo questo successo. Nel nostro mestiere non si sa mai. Una seconda stagione? Mi piacerebbe farla, forse la facciamo.

Impossibile poi non commentare il successo della sua pagina Facebook, seguita da più di 2 milioni e mezzo di persone.

Mi piace il rapporto coi fan, sentire cosa pensano, anche le critiche, gli insulti… All’inizio rimanevo malissimo poi mi sono reso conto che era meglio rispondere con un sorriso. Ma continuo ad avere il mio diario, che è una cosa diversa da Facebook dove c’è un’immagine al giorno coi commenti. Nel diario invece racconto quello che mi succede.

Poi la conversazione si è spostata sul personale e in particolare sul Morandi papà.

Quello dei genitori è un mestiere difficile: dopo la mia separazione i miei figli rimasero con me, ho cercato di essere vicino a loro ma non so se ci sono riuscito. Con Pietro sono stato un po’ più morbido, mentre prima avevo quegli insegnamenti di mio padre, molto rigidi, che forse ho riproposto ai miei figli esagerando un po’. Oggi come genitori corriamo troppo, siamo sempre in corsa e dedichiamo poco tempo ai nostri figli.

Il segreto del suo successo che attraversa le generazioni?

Credo di essere stato sempre molto fortunato, sono stato nel posto giusto al momento. E poi ho cominciato con personaggi come Morricone e Bacalov.

Storica bandiera della sinistra, oggi Morandi appare disincantato rispetto al panorama politico attuale.

Invecchiare non è facile, quest’Italia ha perso le speranze degli ani 60, è disordinata non compatta, non conosciamo il senso del collettivo, ognuno ha la propria squadra, la propria idea di politica… Forse non abbiamo più grandi politici come i grandi vecchi De Gasperi, Berlinguer, Zaccagnini, lo stesso Andreotti. Renzi sembrava un leader che potesse farci fare un passo in più ma adesso… stiamo a vedere.

Morandi ha anche affrontato il tema del suo insuccesso, un decennio tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta in cui i suoi milioni di dischi venduti sembravano ormai appartenere al passato. Quel periodo l’ha affrontato tenendo ben presenti le parole del padre, grande attivista del Partito Comunista Italiano.

Mi aveva insegnato che questa favola poteva finire da un momento all’altro. Il successo è difficile da gestire, spesso ci si monta la testa e ci si crede chissà che, specialmente da giovani… E anche quando il successo non c’è  è brutto. Ad un certo punto in quel periodo mi sorprese Mogol, che aveva chiuso la sua collaborazione con Battisti: con me voleva fare la Nazionale Cantanti. Poi un giorno mi chiese se cantavo ancora e lui scrisse Canzoni stonate per me.

Morandi ha ricordato anche la collaborazione con Lucio Dalla, nata tra molti scetticismi e rivelatasi un grande successo, così come quella con Tozzi e Ruggeri in Si può dare di più.

L’intervista a Faccia a Faccia è disponibile in video dal minuto 26:27.