Gli esperimenti in Stranger Things dalla realtà alla finzione: Eleven e il progetto MK-Ultra

Quando la realtà supera la finzione: cos'è il misterioso progetto MK-Ultra che ha ispirato gli esperimenti in Stranger Things?


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Non tutto quello che si vede in televisione è frutto di finzione: gli esperimenti in Stranger Things ne sono una prova. Nella prima stagione della popolare serie Netflix abbiamo visto la piccola Eleven torturata e costretta a sottoporsi a orribili test volti a manipolare la sua mente fino a farle sviluppare poteri telecinetici.

In realtà, gli esperimenti in Stranger Things sono ispirati a fatti realmente accaduti. Nella seconda stagione, i personaggi parlano di un progetto super segreto chiamato MK-Ultra, menzionato anche nel corso dell primo ciclo di episodi. Si tratta dello stesso programma di cui faceva parte il Dr. Brenner, quando Hopper e Joyce visitano la casa di Terry Ives. Quel che pochi sanno è che l’MK-Ultra è davvero esistito.

Durante la Guerra Fredda, precisamente a partire dal 1953 (secondo il Smithsonian Magazine), la CIA progettò una serie di esperimenti top secret allo scopo di controllare la mente. In quegli anni, il governo statunitense credeva che i russi stessero sperimentando una serie di tecnologie avanzate per manipolare il cervello umano e, allo scopo di contrastarli, realizzarono tale programma. Nessuno dei soggetti sottoposti a questi test era consapevole di ciò che stava avvenendo – come accadde con gli esperimenti in Stranger Things e con Eleven.

Inizialmente un progetto in cui si partecipava volontariamente, l’MK-Ultra è lentamente diventato un sistema utilizzato dal governo per manipolare i prigionieri di guerra a scopi militari e di intelligence. In che modo si poteva indurre dei soggetti a comportarsi seguendo degli ordini ben precisi, portandoli anche a confessare i loro atroci crimini di guerra? Alcuni documenti segreti, citati nella rivista Bulletin, rivelano come gli individui prescelti venissero sottoposti a farmaci come il modafinil atti a torturare psicologicamente, senza lasciare ferite fisiche, portando, talvolta, allo sviluppo di cosiddetti neuroarmi, in grado di neutralizzare o cambiare le percezioni di interi gruppi di persone. In questo modo si alteravano le relazioni all’interno delle forze armate.

Alla fine il progetto fallì e nel 1973 venne completamente distrutto, e la CIA distrusse la gran parte dei documenti, ma l’anno successivo il reporter Seymour Hersh portò il programma all’attenzione del pubblico, pubblicando un saggio sul The New York Times.

Se state guardando o avete già visto Stranger Things, ricordatevi gli esperimenti e l’MK-Ultra erano reali, e il vero scopo del progetto, e le ripercussioni che ha avuto sui soggetti sottoposti a tali orrori, non li sapremo mai. A volte la vita vera può presentare “cose davvero stranissime”, più orrende della finzione e di tutti quei mostri che vediamo nel Sottosopra.