Nessuno tocchi Asia Argento, neanche con un giudizio

La mia amica Asia è al centro di un vortice mediatico. In Italia i contorni dei veri colpevoli stranamente si offuscano, tutto si capovolge, l’ignoranza corrompe i giudizi. Ciò che rimane è la bellezza interiore ed esteriore di Asia, superiore a tutto questo.


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Asia Argento è dovunque sui media, non solo in Italia, nel mondo. Da quando ha accettato di rilasciare al New Yorker l’intervista dove ha raccontato di essere stata violentata a 21 anni da Harvey Weinstein, boss della Miramax, l’uomo più potente di Hollywood e uno di quelli che decidevano le vittorie degli Oscar. In questa denuncia collettiva, con lei c’erano: Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow, Mira Sorvino, Rosanna Arquette e altre attrici. Mentre nel mondo Asia ha ricevuto incredibili attestati di solidarietà, in Italia è stata giudicata, è diventata lei la colpevole, Nessuna indignazione per il “maiale”, ma solo critiche per lei. Da quelle becere di Feltri, che ha dichiarato che una leccatina non è violenza, anzi alle donne piace, o del giornalista Farina che le ha dato della prostituta, a tutte le domande accusatorie, a cui Asia ha risposto.

Perché ha aspettato vent’anni a rendere pubblico il fatto?

Aveva 21 anni, era una ragazzina che cercava di volare nel mondo per trovare un’identità che andasse oltre al pesante cognome che porta. Wenstein è un enorme predatore seriale che sapeva benissimo come usare violenza. Aveva addirittura un copione scritto in testa che applicava a tutte le vittime. Qualcuno con una scusa le portava nella sua suite poi ci pensava lui ad “agire”. Asia ha indicato in Fabrizio Lombardo, il rappresentante italiano di Miramax, il complice che l’avrebbe portata nella tana del maiale dicendole che c’era un party, mente invece si è ritrovata sola con Weinstein. Poi, alla luce dei fatti odierni, cosa sarebbe accaduto se Asia avesse denunciato Winstein vent’anni fa? Triste anche il fatto che tutti puntano il dito su Asia. E le altre attrici perché non lo fecero allora? Weinstein era potentissimo. Comprava i giornali con ricche inserzioni pubblicitarie.

Era appoggiato dai Presidenti democratici. Aveva aiutato Clinton nella strategia per difendersi nello scandalo sessuale con Monica Levinsky. Non è un caso che altre inchieste contro di lui siano state cestinate e che il New Yorker abbia finalmente potuto denunciare Wenstein adesso che al potere ci sono i Repubblicani. Comunque Asia nel 1997 si confidò con un’amica giornalista ma capì che non poteva denunciare. Allora diresse se stessa nel film “Scarlet Diva” in una scena dove lei interpretava quanto le era accaduto in quella suite d’albergo. Era l’unico modo per esorcizzare e mandare un chiaro messaggio al “maiale”.

Perché Asia ha continuato a lavorare con Weinstein?

Falso, il film con lui l’aveva già fatto e da allora lei ha rifiutato ogni proposta di film, copioni da leggere o regali.

Perché ci sono foto che la ritraggono sorridente accanto a Weinstein?

Perché lui, da abile predatore, appena individuava una sua vittima in un Festival di cinema, la avvinghiava pubblicamente per farsi fotografare e crearsi alibi nel caso qualcuna in futuro lo avesse denunciato…

Ma… sto cadendo anch’io nella trappola, quella di dover giustificare Asia. Incredibile. Assurdo. Come allucinante è vedere tante donne che la attaccano. Asia è rimasta delusa soprattutto da Vladimir Luxuria. Anch’io ho fatto un tweet a Vladimir:

“Forse un giorno smetterai di volerti mettere in luce per avere notorietà. Chi sei per giudicare? E pensare che eri anche al Parlamento”

Ci sono fortunatamente anche tante donne che hanno difeso Asia, come Loredana Berté, Fiorella Mannoia, Francesca Archibugi, Federica Pellegrini, Francesca D’Aloja, Cristina Comencini, Miriana Trevisan… Ma le critiche subite da Asia sui media sono arrivate oltre i nostri confini. Nel mondo i giornali scrivono di come siamo retrogradi e maschilisti. Asia l’ha anche scritto:

“Italia, il mondo ci guarda!”

e ha twittato i tanti articoli dei giornali stranieri

Asia ha postato la sua famosa foto col dito medio alzato verso i fotografi sul tappeto rosso di Cannes scrivendo:

“Questo dito medio è per quegli italiani – ripeto: italiani – che accusano di essermi cercato la violenza subita da ragazza perché non sono scappata e perché non ho denunciato prima. E’ colpa di persone come voi se le donne hanno paura di raccontare la verità. Dal resto del mondo ricevo solo parole di solidarietà e conforto, nel mio paese vengo chiamata troia. Vergognatevi, tutti. Siete dei mostri”

Ha scritto anche:

“Solo in Italia vengo considerata colpevole del mio stupro perché non ne parlai quando avevo 21 anni ed ero terrorizzata. Sono delusa, triste”

“Ho denunciato uno stupro e per questo vengo considerata una troia in Italia”

“Finché continueremo a trattare le vittime di abuso in questo modo, le donne continueranno a tacere”

Ecco, forse questo è il punto: tanti “uomini” vorrebbero che le donne tornassero a tacere, subire, obbedire.

Asia non ce l’ha fatta a reggere la pressione ed è scappata a Berlino, dove ha trovato rifugio in compagnia del musicista David Sylvian, che in un tweet ha scritto quanto sia stata coraggiosa e importante la denuncia fatta da lei.

Non toccate Asia, neanche con un giudizio!

 

Red Ronnie