L’estate sta finendo, il capolavoro dei Righeira rivive in due nuovi remake.

Francesco Guasti e Lello Analfino dei Tinturia reinterpretano in due diversi brani il classico dei Righeira, entrambi con la benedizione di Johnson. Voi quale preferite?


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L’estate sta finendo e un anno se ne va. Sto diventando grande, lo sai che non mi va. In spiaggia di ombrelloni non ce ne sono più, è il solito rituale ma adesso manchi tu…
Nel 1985 i Righeira, reduci dal boom mondiale di “Vamos a la playa” di due anni prima, vincono il Festivalbar con “L’estate sta finendo, che stranamente esce all’inizio dell’estate. Io però amo soprattutto la versione sul retro del disco, che inspiegabilmente i produttori, fratelli La Bionda, titolano “Prima dell’estate”. Cantata dal solo Johnson Righeira, la canzone si spoglia di tutte le sonorità elettroniche, tipiche del duo, e diventa dolce, malinconica, speciale. In questa veste acustica la ritengo una delle più belle canzoni del panorama italiano di sempre.

Circa un mese fa ricevo lo stesso giorno due messaggi che mi lasciano interdetto. In uno Johnson Righeira mi manda una nuova versione de “L’estate sta finendo” cantata da Francesco Guasti (famoso anche per aver spaccato una porta quando fu escluso da Sanremo Giovani l’anno scorso e poi ammesso quest’anno), dove lo stesso Johnson è special guest. Nell’altro messaggio, Lello Analfino dei Tinturia mi allega una versione dello stesso brano che sta per pubblicare. Non ci credo. Coincidenza incredibile. La mando a Johnson che mi dice quanto gli piaccia l’arrangiamento rarefatto e psichedelico che ha fatto Lello. Li metto in contatto, i due si sentono e chissà che non nasca una collaborazione futura.

Accade quindi che nel settembre 2017, ben 32 anni dopo il successo originale, escano contemporaneamente due versioni de “L’estate sta finendo” con due video. Non amo particolarmente quello di Francesco Guasti con Johnson Righeira, perché girato in uno studio televisivo che ben poco c’entra con la canzone. Quello di Lello Analfino è ambientato in una piscina dove, mentre attorno tutti giocano, ballano e si divertono, lui sembra galleggiare morto, estraneo a tutto quando lo circonda e nel contempo invisibile agli altri. Musicalmente preferisco la versione di Lello, perché in sincronia con l’originale “Prima dell’estate” e con la sensazione di forte malinconia che la fine dell’estate porta con sé.
Rimane il rammarico che quasi certamente le radio non trasmetteranno queste due versioni, perché purtroppo congelate sulla scelta di una playlist simile per tutte, fatta dei soliti brani. Ma quello delle radio è un problema ben più grave di un’estate che finisce.

Red Ronnie