I video di Zucchero a Pavarotti, un’emozione senza fine: Così Celeste e Miserere tra aneddoti e nomignoli

Zucchero a Pavarotti, un'emozione senza fine: il cantautore di Partigiano Reggiano ricorda Big Luciano tra aneddoti, musica e gli insegnamenti ricevuti.


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Zucchero a Pavarotti, un’emozione senza fine ha incantato l’Arena di Verona con il suo commosso omaggio al grande tenore, scomparso dieci anni fa.

Zucchero è salito sul palco dell’Arena di Verona tra i primi ospiti della serata dedicata a Luciano Pavarotti, e ha interpretato come primo brano Così Celeste. La canzone è stata proposta in forma di duetto virtuale, così come già era avvenuto all’ultimo Festival di Sanremo, dove Adelmo Fornaciari aveva intonato Miserere con il supporto in video della voce e delle immagini di Pavarotti.

Zucchero è stato il primo artista di canto moderno a duettare con il grande Luciano Pavarotti, convincendolo proprio con il suo brano Miserere. Il cantautore di Partigiano Reggiano ha raccontato a Carlo Conti, presentatore della serata, della nascita di Miserere, composta dopo una notte particolarmente triste, passata ascoltando Puccini e la sua Nessun dorma dalla Turandot. Quel “Vincerò!” lo ha ispirato a comporre Miserere, che è subito apparso come un brano completamente diverso da tutti gli altri, al punto che Zucchero aveva pensato in un primo momento di non includerlo nel disco su cui era al lavoro in quel momento.

Pavarotti è stato inizialmente reticente all’idea, poi ha finito per amare la canzone, che ha dato vita nel 1992 a una serie di fortunate collaborazioni che nello stesso hanno portato il Pavarotti & Friends a vedere a luce.

Carlo Conti ha chiesto a Zucchero se ci fosse qualche aneddoto in particolare legato alla figura di Big Luciano e Zucchero ha voluto soffermarsi su quanto fosse una persona genuina, con cui parlare in dialetto. Fornaciari ha ricordato il soprannome che Pavarotti gli aveva riservato (“Mi chiamava Campione o Cicciobaciccio“) e quanto, nella sua spontaaneità e voglia di scherzare, avesse storpiato il nome di David Bowie.

Ma soprattutto Zucchero ha voluto dicordare quanto Luciano Pavarotti, nonostante fosse un mostro sacro della musica lirica, famoso e acclamato in ogni angolo del mondo, sgli abbia insegnato di non montarsi la testa, di stare con i piedi per terra e, “nonostante essere planetario, di ritornare a casa.

I video di Zucchero a Pavarotti, un’emozione senza fine possono essere visti qui, dal minuto 00:32:00