Esultano i clienti TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia: effetti della legge sulla concorrenza 2017

Tanti cambiamenti in cantiere dal 29 agosto per TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia grazie alla legge sulla concorrenza 2017

Vodafone TIM Wind 3 Italia

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A partire dal 29 agosto la nuova legge sulla concorrenza 2017 avrà delle ripercussioni ben precise anche sull’operato di TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia (lo riporta ‘Tariffando‘), che andrà a regolare (si spera) alcuni aspetti molto importanti, e finora lasciati al libero arbitrio dei provider.

Per prima cosa, il recesso: qualora voleste recedere dal contratto stipulato con TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia, dovreste poterlo fare, dalla decorrenza sopra menzionata, per via telematica, senza essere costretti ad inviare raccomandate A/R (del resto, anche quando si attiva un’offerta vale lo stesso principio, non vediamo perché essere tanto pignoli per quanto riguarda la disdetta).

Avete presente quegli odiosi abbonamenti a pagamento attivati per errore (chiamiamolo errore, spesse volte dietro c’è proprio l’inganno)? Le pratiche di attivazione da parte di TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia non dovranno sfuggire alla stretta volontà dell’utente (questi dovrà dare il suo esplicito consenso all’operazione, tra l’altro anche documentato per essere convalidato).

Un qualsivoglia contratto con TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia, grazie alla nuova legge sulla concorrenza 2017, avrà la durata massima di 24 mesi (stop agli accordi su base di 30 mesi). Oltretutto, su tutti i prezzi relative alle offerte di TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia vigerà l’obbligo di metterli bene in evidenza, sia nelle réclame che in fase di adesione (gli stessi dovranno essere girati all’AGCOM).

Quale degli operatori (TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia) dovesse infrangere le regole sopra citate, andrà incontro ad una multa di poco superiore al milione di euro (con ammontare raddoppiato rispetto al valore vigente). Si tratta di modifiche gradite, sebbene arrivate in estremo ritardo.

Speriamo solo i gestori siano recettivi, e si adeguino alle normative previste dalla nuova legge sulla concorrenza 2017 (che ricordiamo toccare tanti altri campi, oltre quello della telefonia mobile).