Lo yacht disegnato da Philippe Starck contro il gozzetto Roxy

Nei mari di Sardegna uno scontro epico. Il megayacht  dei record con gli alberi più alti al mondo, fronteggiato dal gozzetto Roxy e dal suo scalcinato equipaggio.


INTERAZIONI: 221

Il web ne ha parlato a lungo: A (o Sailing Yacht A) è tra i più grandi e costosi yacht del mondo. Disegnato da Philippe Starck per il miliardario russo Andrey Melnichenko che ha speso 425 milioni di euro, a febbraio era stato oggetto di un arbitrato sui costi di costruzione vantati dal cantiere navale tedesco che lo ha costruito.

L’albero maestro è alto 90 metri. Pare che sia stato visto con le vele spiegate a Monaco a Maggio, ma si muove molto spesso con due motori diesel da 3600 kW e due motori elettrici da 4300 kW. Le sue funzioni sono controllate con uno schermo touch. Per la sicurezza ha vetri a prova di bomba e 40 telecamere a circuito chiuso. All’interno ci sono: piscina, osservatorio subacqueo e ponte attrezzato per atterraggio di elicotteri.

Un conto è leggere questi dati, tutt’altra cosa è ritrovarselo davanti nel mare di Tavolara, in Sardegna, e circumnavigarlo col proprio gozzetto Roxy. Non bello a prima vista, sembra un enorme ferro da stiro appoggiato sul mare. Più ti avvicini, più questo “ecomostro” non rivela il suo mistero. Appare impenetrabile e sembra uscito da un film di James Bond. Non vedi nulla dell’interno, se non quando aprono un ponte laterale.

Gli oblò sono fusi nel grigio luccicante dello scafo. Immagini che dentro ci sia vita, ma l’unica percezione che ne hai viene da alcuni membri dell’equipaggio, che si affacciano su un ponte pneumatico che fuoriesce o che fanno scendere un gommone, nero come la pece.
Il design di Philippe Starck lo si apprezza quando si ha di fronte la prua elegante e tagliente.

Lo yacht, dopo vari avvistamenti, è rimasto immobile, ormeggiato accanto all’isola di Tavolara per alcuni giorni, circondato da gommoni e barchette di curiosi che non credevano ai propri occhi.
Però, dopo averci girato attorno, ho apprezzato il mio gozzetto e ho diretto la mia prua ai sassi lisci (nelle piscine di Molara avevamo già fatto sosta). Lì, oltre a un mare da favola, mi aspettava anche la barchetta che porta granite al pistacchio di Bronte buonissime. Ho fatto scendere la piccola ancora e in pochi secondi ero immerso nel mare blu. Chissà se dagli oblò dello yacht il mare lo vedono blu o grigio, come il colore dei vetri blindati.

Red Ronnie