Rimodulazioni 3 Italia per 4G a pagamento a 1 euro: multa dell’AGCOM, cosa non si poteva chiedere ai clienti

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Le copiose rimodulazioni dell’operatore 3 Italia per il 4G a pagamento (ad 1 euro) che abbiamo imparato a conoscere oramai dall’estate 2016, finalmente, sono state prese di mira dall’ AGCOM. L’Autorità a tutela degli utenti italiani ha sottolineato la condotta poco corretta dell’operatore mobile, multandolo anche pesantemente.

Abbiamo affrontato l’argomento più volte e chi è un cliente 3 Italia sa bene che nel suo piano telefonico la connessione veloce 4G gratuita in un primo momento dopo la sottoscrizione di un contratto, diventa invece a pagamento al costo di 1 euro dopo alcuni mesi. In effetti, con una serie di rimodulazioni programmate, gli utenti che nell’ultimo anno si sono visti recapitare l’SMS con la proposta di modifica unilaterale del contratto sono tantissimi è proprio su questa pratica l’Autorità è intervenuta dichiarando che il vettore non ha rispettato la normativa italiana nella sua richiesta.

Approfondendo il richiamo dell’ AGCOM secondo quanto pure riportato dal sito di settore Mondo3, appare evidente come non si contesti in generale all’operatore 3 il costo di 1 euro in più per la connessione 4G, ma le modalità con cui la spesa ulteriore è stata richiesta agli utenti. In sostanza,  non sono stati rispettati i tempi di 30 giorni precedenti alla modifica contrattuale per l’invio dell’SMS informativo e di fatto quest’ultimo, in più occasioni, non ha fornito le informazioni necessarie alla disattivazione del servizio in tempo per il primo esborso non voluto.

La multa per 3 Italia, ora insieme a Wind del nuovo operatore unico nazionale, è di 580.000 euro. La condotta incriminata, come già specificato, è quella dell’estate 2016 mentre per l’Autorità, le attuali procedure per il 4G a pagamento ad 1 euro degli ultimi mesi sono invece lecite. Nell’aprile 2017, in effetti, il vettore Tre ha deciso di comunicare già in fase di contrattualizzazione del nuovo cliente l’opzione del 4G gratuita nei primi mesi di attivazione, mentre a pagamento in una seconda fase. E questa sembrerebbe essere l’unica strada percorribile.

La sanzione per 3 Italia risulta essere una gran vittoria per l’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori (ADUC) che si è adoperata nella denuncia alla AGCOM della condotta scorretta. Peccato non si facci alcun riferimento al possibile rimborso delle quote incassate illecitamente dall’estate scorsa in poi. In tal senso, speriamo in qualche provvedimento aggiuntivo.