Osannato dai fan, arriva Mika a Giffoni 2017 e parla a cuore aperto ai giovani lì per lui (video)

Mika si racconta senza filtri e con la simpatia che lo contraddistingue, parlando a cuore aperto ai suoi fan presenti a Giffoni 2017.


INTERAZIONI: 8

Mika a Giffoni 2017 è stato indubbiamente la star di questa giornata di Festival.

Dopo la Masterclass di questa mattina, il poliedrico cantante ha sfilato sul blue carpet prima di concedersi una chiacchierata a cuore aperto con i ragazzi presenti.

Appena prima di cominciare, Mika ha voluto ringraziare per lo stimolo creativo e per l’incredibile energia che gli è arrivata dall’edizione 2016 del Giffoni Festival, a cui ha partecipato come ospite, che ha dichiarato essere rimasto tra i più bei ricordi della sua passata stagione in Italia e motivo per cui ha accettato entusiasta di tornare anche nel 2017.

Mika è stato molto spontaneo, rispondendo a qualsiasi domanda dei suoi giovani interlocutori, sia personale, sia accennando a temi delicati come la Guerra in Siria.

Il cantante libanese ha dichiarato di aver fatto la prima esperienza televisiva in Italia, intesa anche come prima esperienza di one-man show, occasione che lo ha entusiasmato soprattutto per aver potuto dedicarsi ad ogni dettaglio della riuscita dello spettacolo, entrando in contatto con professionisti che gli hanno dato nuovi input artistici.

Mika ha fatto l’esempio di Monica Bellucci, ospite di Casa Mika con cui non aveva mai avuto occasione di collaborare in passato. Lavorare con qualcuno che non è un amico stretto permette di ampliae le poprie vedute e permettere di superare i propri limiti, andando sempre oltre il proprio orizzonte e migliorando come artista.

Tra le ragazze  che hanno rivolto le loro domande a Mika, una di loro ha voluto soffermarsi su una riflessione importante sull’adolescenza. Spesso i giovani sono impegnati ad affrontare conflitti inferiori, dovuti a questo dedicato periodo della crescita: com’era quindi Mika da adolescente? Il cantante ha aperto una lunga parentesi sul suo essere cambiato molto tra i 13 e i 14 anni, passando da essere robusto ad alto e magrissimo e di avere sofferto più una fase di crisi interiore intorno ai 9 anni a causa della dislessia, che gli ha creato problemi a livello scolastico in termini di rendimento e di serenità.

In questo momento di buio Mika si è accorto di avere nella musica il proprio faro nella notte, che lo ha sempre aiutato a trovare la strada per non perdere la propria identità. E proprio sul delicato tema della sessualità Mika ha voluto parlare senza mezzi termini: “Per quelli che non lo sanno, io sono gay” ha detto, aggiungendo che una volta il solo pensiero di parlare in modo così esplicito e consapevole sarebbe stato il suo peggiore incubo, ma poi grazie alla musica e lontano dagli sguardi dagli sguardi giudicanti delle persone del proprio piccolo mondo è riuscito a trovare la sua identità, sviluppando la sua personalità in ogni sfaccettatura.

A domanda diretta Mika ha poi risposto su cosa sia la sua concezione di stranezza, che trova essere un termine offensivo solo se detto con l’intento di offendere, mentre in sè e per sè essere strani è qualcosa che rende unici e quindi un gran complimento.

Tra le domande arrivate dal pubblico internazionale invece, una ragazza dal Qatar ha chiesto al cantante dove avesse preso l’ispirazione per il brano Lollipop, scatenando l’ilarità generale essendo, per stessa ammissione di Mika “Un brano che non parla certo di caramelle!

Mika ha raccontato di avere composto Lollipop a causa della noia di un viaggio in treno, da Shangai a Pechino, mentre era insieme ai suoi fratelli più piccoli, trovando molto divertente l’idea di farlo cantare dai suoi fratelli alla madre, che ovviamente lo ha rimproverato. Lollipop infatti parla di sesso ed è un modo per esorcizzare il fatto di andare a letto con la persona sbazgliata.

A questo discorso si è legata un’altra domanda: “Cosa diresti a un giovane per difendere la propria individualità?
Mika ha raccontato di provenire da una famiglia severa, dove c’erano conseguenze per quello che facevi o non facevi, ma in cui c’era sempre amore. L’unico modo quindi per trovare la propria unicità è non prescindere dall’amore, che sia in famiglia, degli amici o di una persona più grande e saggia, come un professore o un parente, capace di guidare lungo la strada della vita, per quanto possa essere scoscesa.

Proprio sul tema del rapporto tra genitori e figli, Mika si è dichiarato incerto su un’opinione a proposito di chi impedisce ai figli di viaggiare. Il cantante ha ricordato un aneddoto riguardante un ragazzo coinvolto dalla guerra in Siria, che pur avendo sempre desiderato viaggiare, ora che è obbligato dalle circostanze a farlo si sente invisibile e non riesce davvero a vedere niente.
“Penso che non è il viaggio che ti fa vedere le cose intorno a te, la musica e l’arte ti fanno viaggiare e aprire la testa molto più di una vacanza a Miami”, ha dichiarato Mika concludendo il suo ragionamento.

Tra le curiosità che sono emerse, Mika ha raccontato di voler continuare a scrivere canzoni in francese, per poi concludere in risposta all’ultima domanda, di ritenere la musica pop come uno strumento quasi pedagogico per poter combattere l’ignoranza. Mika ha portato l’esempio della canzone Someone Like You di Adele che, pur trattando un tema ampiamente sviscerato e declinato dalla musica di tutti i tempi, lo fa in un modo unico, nè migliore nè peggiore, ma semplicemente diverso, e questa, chiudendo il cerchio della chiacchierata, è la vera ricchezza della musica e dell’intrattenimento.

QUI IL VIDEO DELLA SECONDA GIORNATA DI FESTIVAL CON MIKA A GIFFONI 2017.