Come sarebbe finita Sense8 se Netflix non avesse deciso di cancellarla? Il pubblico non vedrà mai la conclusione della saga dei Sensate, stroncata al secondo capitolo con un finale decisamente aperto perché non è arrivato l’atteso rinnovo da parte del colosso dello streaming. Il pubblico ha animato una vivace protesta, sostenuto anche dal cast, ma le petizioni e le minacce di disdire gli abbonamenti non hanno sortito l’effetto sperato.
I costi eccessivi della produzione delle sorelle Wachowski e il riscontro non all’altezza delle aspettative hanno spinto Netflix a tagliare corto senza nemmeno porsi il problema di mettere in cantiere una stagione ridotta o uno speciale per dare una conclusione alla storia.
Nel corso di una recente conferenza stampa, il numero uno di Netflix Ted Sarandos ne ha fatto una mera questione economica.
Rispetto a quello che hai speso, quante persone lo guardano? Questa è una cosa abbastanza normale. Quello che voglio dire è che un grande show costoso per un pubblico enorme è una grande cosa. Un grande, costoso spettacolo per un piccolo pubblico è difficile da fare a lungo anche nel nostro modello.
Secondo Variety, Sense8 costava in media 9 milioni a episodio e, anche se Netflix non rilascia i dati sull’audience, sembra che la media degli spettatori non fosse sufficiente a giustificarne l’enorme investimento produttivo.
Archiviate le speranze di vedere una conclusione per gli otto Sensates, il co-creatore J. Michael Straczynski ha voluto rivelare al pubblico che fine avrebbero fatto i protagonisti se Netflix avesse scelto di dare un futuro allo show: un modo per ringraziare i fan di Sense8 per il grande impegno profuso nella protesta per il rinnovo della serie.
Secondo quanto rivelato su Twitter da Straczynski, Sun avrebbe finalmente ritrovato la libertà: “Il detective Mun sopravvive e identifica il fratello di Sun come colui che gli ha sparato. Quest’ultimo viene dichiarato colpevole, le accuse a Sun vengono ritirate e lei può finalmente tornare libera“. Svelato anche il ruolo di Rajan, che “non fa parte della BPO, non ha a che fare in alcun modo col mondo sensate“. Riley non sarebbe morta, ma diventata “la Che Guevara della rivoluzione dei sensate” e ogni membro del cluster avrebbe “dato vita a nuove cerchie, su larga scala, aumentando esponenzialmente le possibilità di vittoria contro la BPO“.
Per dare un tocco di realismo allo show, ci sarebbe stato comunque un addio tra gli otto protagonista: “Non sapevamo chi far morire, alla fine abbiamo pensato a Will per via del ruolo che ha, ma non è detto che poi l’avremmo fatto“. E poi, ci sarebbe stato il lieto fine per Kala e Wolfgang, che avrebbero finalmente potuto stare insieme quando il cluster avrebbe salvato il tedesco facendo uno scambio con Whispers. “La cerchia protagonista vincerà contro la BPO e cambierà il mondo, per sempre. Giustizia sarà fatta“: queste erano le intenzione dei creatori di Sense8, rimaste purtroppo sulla carta.