L’inaugurazione del Red Bull Studio Mobile con Jovanotti e la session con Paolo Baldini (video)

Da oggi, mercoledì 17 maggio, è disponibile su Red Bull TV “RED BULL STUDIO MOBILE PRESENTS: JOVANOTTI E BALDINI”, il racconto dell’inaugurazione del Red Bull Studio Mobile.

Jovanotti ha inaugurato lo studio mobile e ha poi tenuto una speciale sessione con Paolo Baldini ripresa dalle telecamere di Red Bull TV. Il video integrale è ora disponibile online.

Il nuovissimo ed innovativo Red Bull Studio Mobile è a tutti gli effetti uno studio di registrazione ma su ruote. Jovanotti, amico e assiduo frequentatore degli studi di registrazione Red Bull, ha tenuto una session inaugurale scegliendo le colline della sua Toscana. Con lui il musicista e produttore Paolo Baldini.

Immersi nella natura, Lorenzo Jovanotti e Paolo Baldini hanno dato vita ad un esperimento musicale. I due hanno riscritto e ri-arrangiato “Perché tu ci sei”, che esce dal Red Bull Studio Mobile “completamente nuovo”. Isolati dal resto del mondo, Jovanotti e Baldini hanno consentito al brano di godere di una vita del tutto nuova. Perché tu ci sei è uno dei trenta brani che componevano la tracklist dell’album Lorenzo 2015 CC, ora disponibile in una versione inedita suonata interamente da Lorenzo e registrata e mixata da Paolo Baldini.

Ad accompagnare Lorenzo nella nuova esperienza musicale sono l’amico Riccardo Onori e i Mellow Mood.

Il racconto delle giornate trascorse nel Red Bull Studio Mobile è disponibile da mercoledì 17 maggio su Red Bull TV.

“Uno studio di registrazione mobile ha fascino perché evoca una mitologia rock ma soprattutto perché la musica nutre l’immaginazione di chi ci entra per fare musica – commenta Lorenzo – Mi viene subito in mente lo studio mobile dei Rolling Stones, con il quale sono state registrate anche Smoke on the Water dei Deep Purple e No Woman No Cry di Bob Marley. In questi tre giorni è stato davvero entusiasmante trovarsi a registrare in uno studio del livello tecnico che possiamo trovare a New York a Berlino o a Milano poi aprire la porta e avere intorno la vai d’Orcia. Una esperienza quasi psichedelica”