Francesco Renga a Carpool Karaoke ricorda i Timoria e la musica italiana degli anni ’60 (video)

Francesco Renga sfreccia con Jake La Furia per le vie di Milano tra dialetti, sigle dei cartoni animati e selfie "analogici" nella terza puntata di Carpool Karaoke.


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Francesco Renga a Carpool Karaoke è l’ospite della terza puntata della prima edizione del programma, condotta da Jake La Furia.
Renga è salito a bordo della vettura gialla del leader dei Club Dogo, cantando e raccontando qualche aneddoto sulla sua vita e la sua musica.

Il catante ha raccontato di essere bresciano, ma di origini meridionali: è nato a Udine da mamma sicula e papà sardo, che si sono conosciuti proprio a Milano. Renga ha raccontato infatti che il fratello è nato in Via Gluck a Milano, aneddoto che ha immediatamente richiamato alla mente di entrambi il celebre brano di Adriano Celentano il ragazzo della via Gluck, che Renga e La Furia hanno prontamente intonato.

I due cantanti hanno ricordato che nel 2009 è uscito il disco di Renga Orchestraevoce vero e proprio tributo alla musica italiana degli anni’60 con diverse cover, tra cui quella di Io che non vivo senza te di Pino Donaggio.

Tornando alle origini della famiglia del cantante, i due hanno scherzato sul suo essere un minestrone di dialetti e, su richiesta di La Furia, Renga ha cercato di cimentarsi con qualche parole di bresciano, genovese e siciliano, prima di cantare Angelo.

Jake La Furia ha ricordato che, come lui, anche Renga prima di intraprendere la carriera da solista ha fatto parte di una band, i Timoria, che ha iniziato a sfasciarsi nel 1998.

“Le band si sfasciano tutte perchè l’equilibrio di una band è molto precario” ha commentato il cantante di Ci Sarai a proposito della dispersione degli One Direction in carriere da solisti, per poi rivolgersi a La Furia con un “anche voi vi siete sfasciati” in riferimento ai Club Dogo, battuta che è stata subito colta al balzo dal rapper per chiudere il discorso con “noi ci sfasciavamo tutte le sere“.

Dopo aver cantato La Tua Bellezza, La Furia ha confessato a Renga di avere sbirciato tra i suoi social e avere notato diversi selfie, decidendo di regalargli un selfie dal vivo, o per meglio dire un selfie analogico, cioè un ritratto da un artista di strada.
Renga riceve quindi la sua caricatura, su cui i due scherzano paragonandola a un ritratto di Maradona, prima di cantare Il bene e il male.

Finito il brano La Furia dona un Kazoo a Renga, definendolo “l’emblema di chi non sa suonare niente” per poi tornare a cantare sulle note di Vivendo Adesso, che Renga dichiara essere uno di quei pezzi di cui durante i live non riesce mai a cantare il ritornello, per quanto il pubblico dei suoi concerti desideri esserne protagonista.

In chiusura i due cantanti si sono salutati rievocando la propria infanzia e le sigle dei cartoni animati con protagonisti i robot, intonando la sigla di Gundam e di Jeeg Robot, che per un periodo è stata erroneamente affibiata a Piero Pelù.

Il video della puntata può essere rivisto qui