John Wick 2, cinema d’azione allo stato puro col killer di Keanu Reeves

Ritorna il personaggio del letale sicario interpretato da Reeves, in una nuova missione tra Roma e New York. Ci sono anche Riccardo Scamarcio e Claudia Gerini. Cinema d'azione al grado zero, elementare e violentissimo. Solo per appassionati del genere.

John Wick 2 nuovo capitolo della saga con Keanu Reeves

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John Wick 2, nuovo capitolo della saga action con Keanu Reeves esce proprio nella settimana in cui viene annunciato il reboot di Matrix. E quando si vede l’ex Neo duettare con un Laurence Fishburne re degli straccioni di New York, suggestioni – e aspettative del pubblico – si moltiplicano, benché sia presto per dire se i due storici protagonisti di Matrix avranno o meno un ruolo nel nuovo progetto.

Per ora restiamo a John Wick 2 che, come nel prototipo, ha una storia a dir poco elementare (Roberto Nepoti su la Repubblica ha scritto che “la sceneggiatura di John Wick 2 si potrebbe riassumere in un tweet”). Andato in pensione per amore – ma la moglie è morta e lui vaga sconsolato nella sua casa insieme al fedele cane – il leggendario sicario viene richiamato al lavoro per un giuramento di sangue che lo lega al boss Santino D’Antonio (Riccardo Scamarcio, che si doppia malissimo). Il quale gli chiede di compiere un delitto esecrabile, da tragedia greca, dopo il quale John diviene il bersaglio di tutti, Santino compreso. Sarà una carneficina.

C’è davvero poco cui appigliarsi per una lettura critica di John Wick 2, che ha l’unico pregio di muoversi all’interno della cornice dichiarata: quella di un action brutale, senza sottotesti e metafore, essenziale nella sua messa in scena coreografica della violenza (anche se gli scontri non posseggono l’inventiva da balletto dei vecchi film d’azione di Hong Kong o del primo Matrix). Resta una sorta di dissonanza tra l’attore Keanu Reeves e il personaggio che è chiamato a interpretare: per quanto si impegni, nei suoi impeccabili completi scuri da cavaliere nero del male, Reeves mantiene una sorta di distanza dal suo efferato vendicatore, aggirandosi con un’aria claudicante, quasi malinconica, che poco s’addice al terribile John Wick.

Il film procede implacabile, per due lunghissime ore, sino alla sua ovvia conclusione, saltando da New York a Roma, che si conferma ambitissimo set action dopo lo Spectre di James Bond e anche Zoolander 2, col quale condivide la location delle Terme di Caracalla (ma il film con Ben Stiller e Owen Wilson era più divertente). C’è pure qualche ambiziosa (e scontata) citazione (La signora di Shanghai di Orson Welles, addirittura), ma tutta l’operazione, diretta anche stavolta dall’ex stuntman Chad Stahelskipiù interessato alla grammatica della violenza che alla costruzione d’una storia passabile – resta di significato insondabile.

Il nuovo capitolo della saga con Keanu Reeves è cinema a grado zero, talmente minimale nel suo impianto narrativo da trasformarsi in una sorta di danza astratta su fondali anch’essi privi di consistenza reale. E allora l’unica è farsi trascinare dal ritmo di John Wick 2, dalla grana puramente visiva dell’insieme, come se stessimo contemplando un’installazione di videoarte. Sarà per questo che il film è irresistibilmente attratto da monumenti, musei, gallerie, location di moltissime sequenze.