Feud ci riporta al Medioevo di Hollywood: sessismo e razzismo per due star che hanno amato troppo

Jessica Lange, Susan Sarandon e un grande team hanno dato inizio ad una battaglia epica in Feud


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Due miti a confronto, due donne ree di aver amato troppo, questo è l’incipit di Feud, la nuova serie antologica di Ryan Murphy che ha già ottenuto il rinnovo per una seconda stagione. Le divine Susan Sarandon e Jessica Lange hanno messo il sigillo a qualcosa di straordinario e ben costruito partendo proprio dalla mente del re delle serie tv.

Grande regia, ottima la fotografia per Feud che non è solo una serie tv ma un vero e proprio “film” che FX ci permetterà di vedere ad episodi. Il nuovo lavoro di Ryan Murphy ci porta al Medioevo di Hollywood dove sessismo, razzismo e misoginia hanno tenuto banco per molti anni relegando le donne a ruoli minori e, spesso, poco considerati.

Ma per Bette Davis e Joan Crawford non è stato così. Le due eterne rivali sono state in grado di seppellire l’ascia di guerra per tornare al cinema con un importante progetto che nel 1962 le ha viste coprotagoniste, Che fine ha fatto Baby Jane?. Il primo episodio andato ieri sera negli Usa ha sottolineato proprio queste: due star pronte a scendere a compromessi per emergere e che con un patto “avvelenato” sono tornate alla luce della ribalta.

Dall’offerta del ruolo al primo ciak, Susan Sarandon e Jessica Lange sono riuscite a creare il contrasto, l’odio ma anche la giusta alchimia che ha reso questo pilot davvero impressionate e interessante.

Le grandi battaglie non sono causate dall’odio ma dal dolore“, il dolore di due donne che avevano molto amore nel cuore e nessuno a cui darlo. Bette Davis travolta dai suoi momenti di debolezza, dalla fine del suo matrimonio e dall’essere l’ombra di sé stessa e la Crawford pronta ad essere il “mostro” descritto dalla sua stessa figlia. Due donne, una battaglia, lo stesso destino sullo sfondo di una Hollywood anni ’60 che rende la serie di Ryan Murphy davvero unica nel suo genere.