Il mondo oggi la conosce come la prima donna di colore ad aver vinto un Tony, un Emmy e un Oscar, ma la realtà di Viola Davis non è sempre stata rose e fiori: se avete bisogno di comprendere quanto fossero gravi le condizioni economiche della famiglia in cui è cresciuta, vi basti pensare che l’attrice possiede solo una foto che la ritragga da bambina.
L’immagine in questione risale a quasi cinquant’anni fa, quando Viola Davis andava all’asilo, ma a vederla sembra sia passato molto meno tempo: lo sguardo di quella bambina è lo stesso dell’attrice che tutti conosciamo, deciso e quasi enigmatico. La stessa Viola, che ha postato l’immagine sui social network, ha descritto la sua espressione come “non un sorriso, non un cipiglio“.
Il motivo per cui Viola Davis ha affidato al web quest’immagine così preziosa è un’intervista rilasciata a People, che le ha dedicato una copertina in seguito alla sua vittoria agli Oscar 2017 come Miglior attrice non protagonista per Barriere, nella quale ha parlato proprio di come venga da una famiglia molto povera. La didascalia che Viola ha inserito come accompagnamento alla foto è proprio un estratto dell’intervista, nel quale si legge:
“L’unica foto che ho della mia infanzia è una foto di me all’asilo. Ho quest’espressione sulla mia faccia – non è un sorriso, non è un cipiglio. Vi giuro, questa è la ragazza che si sveglia ogni mattina guardando la sua casa e la sua vita, dicendo ‘Non posso credere che Dio mi abbia benedetta’. Ero quel genere di persona povera che sapeva subito di possedere meno di chiunque intorno a me”, dice. “Il nostro ambiente, il nostro spazio fisico rifletteva il nostro introito”. A casa, “le assi si staccavano dalle pareti” dice, e la famiglia ha sopportato “tubature scadenti, niente telefono né cibo, e topi, e tutte queste cose. Era molto visibile per me”.
Nell’intervista si leggono poi ulteriori dettagli che lasciano intendere come l’infanzia di Viola Davis sia stata un vero incubo, infestata dalla povertà, dai topi e dai pregiudizi: “Mi buttavo nei cassonetti della spazzatura con i vermi per cercare cibo, e rubavo dal negozio all’angolo perché avevo fame” ha svelato la Davis, “Nessun bambino veniva a casa mia, perché era un palazzo condannato: era sprangato, infestato dai topi. Ero una di quei bambini consapevoli di essere poveri“.
Da allora, per fortuna, le cose sono cambiate: ora Viola Davis è una star nota a livello mondiale, insignita di ogni riconoscimento mai creato dagli esseri umani per celebrare l’arte e il talento. “È stupendo, glorioso” ha detto Viola a E!News durante il l’after-party degli Oscar 2017, “Mi sento una principessa. Non mi sento mai una principessa, sai, a parte per mio marito [Julius Tennan]: quando mi sono sposata mi sentivo una principessa“.