Dopo l’incredibile risultato della finale, l’interrogativo su chi condurrà Sanremo 2018 si connota di un valore aggiuntivo: la vera domanda, infatti, è chi avrà il coraggio di ereditare un Festival record di ascolti capace di sfondare il muro del 50% di share nella prima e nell’ultima delle cinque serate, inventandosi una formula che sia capace di mantenere il trend positivo degli ultimi tre anni.
ASCOLTI FINALE DI SANREMO 2017: BOOM PER LA VITTORIA DI FRANCESCO GABBANI
La prima conferma in questo senso, l’ennesima nonostante la stampa sia ancora, imperterrita, alla ricerca di una smentita da parte sua, è arrivata da Carlo Conti.
Il conduttore e direttore artistico ha assicurato, tra il serio e il faceto, che non farà una quarta edizione: l’addio al Festival dopo tre anni spettacolari dal punto di vista del risconto del pubblico è doveroso, anche perché ha assunto altri impegni, come la direzione artistica delle celebrazioni del sessantesimo anniversario dello Zecchino D’Oro.
Come faccio? Devo andare a Mediaset! Basta, seriamente: devo fare lo Zecchino D’oro, e non posso andare a Mediaset perché devo fare quello.
Il vero problema per la Rai ora non è solo chi condurrà Sanremo 2018, ma cosa ci si inventerà per provare a conservare il capitale conquistato da Conti e a non dissiparlo. Il direttore di Rai1 Andrea Fabiano come sempre si tiene sul vago.
Sono arrivato un anno fa e ho ereditato questo progetto in corso di cui Carlo è leader indiscusso. Di idee per il futuro del Festival ne ho diverse. Da dopodomani cominciamo a lavorare per i prossimi festival, dopo un percorso del genere misurarsi con questo triennio sarà interessante. Dovremmo cercare una formula nuova. Fiorello ha appena scritto che saranno cavoli amari. (…) Col sindaco stiamo già parlando del futuro e del rinnovo della convenzione col Comune di Sanremo, vogliamo porre basi per un futuro che mantenga questo legame inscindibile tra Festival e città di Sanremo: l’obiettivo è un rinnovo in tempi molto anticipati rispetto al prossimo dicembre, scadenza naturale della convenzione.
Durante la settimana sanremese di nomi di presunti eredi di Conti in conferenza stampa ne sono circolati diversi, tra cui quello di Amadeus, un altro dei volti Rai mai approdato al Festival, proprio come Conti fino a tre anni fa. Il più quotato resta comunque Paolo Bonolis, in forze a Mediaset dove si è cimentato proprio di recente in una sorta di Sanremo low profile con Music. Dopo la finale dell’11 febbraio, in rete ha cominciato a circolare il nome di Geppi Cucciari, che interpellata dalla Gialappa’s al DopoFestival sull’eventualità di accettare la conduzione di Sanremo ha risposto entusiasta: “Certamente!“.
Intanto la Rai esulta per i risultati complessivi. Il Festival non solo è in attivo, ma è interamente coperto dai ricavi complessivi. La Raccolta Rai Pubblicità è stata di 26 milioni di euro lordi (+7% rispetto all’anno scorso) mentre gli altri ricavi commerciali (biglietteria e simili) sono pari ad un milione di euro (+15%), per un ricavo complessivo lordo di circa 27 milioni, a fronte di un costo della macchina Sanremo di 15 milioni e mezzo circa nel suo complesso.
Il boom di #sanremo2017 con la finalissima al 58.4% share e oltre 12 milioni di telespettatori. pic.twitter.com/etoJffIjKw
— Giancarlo Leone (@giankaleone) February 12, 2017