Smetto quando voglio pessimo esempio come Gomorra

Diventare criminali se non si trova lavoro? Ed allora tutti i giovani disoccupati hanno diritto di mettersi a far rapine, di spacciare droga, di pretendere il pizzo, gestire un parcheggio abusivo, sparare in faccia ai concorrenti proprio come avviene a "Gomorra". Non c'è nulla, proprio nulla da ridere. Meglio lavapiatti che spacciatore: ma forse questi cervelloni non erano così bravi e preparati.

La pessima morale di Smetto quando voglio

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Smetto quando voglio è un pessimo film. Peggio persino di Gomorra. Mettersi a produrre e spacciare droga: questa la soluzione escogitata dai protagonisti per guadagnare un sacco di soldi e metter a frutto le proprie competenze professionali. Smetto quando voglio doveva esser proibito nelle sale, lo vediamo addirittura su Rai TRE in prima serata alla vigilia dell’uscita del secondo episodio “Masterclass”.

Il messaggio di Smetto quando voglio è devastante dal punto di vista etico e sociale. Se non riesci a trovare un lavoro adeguato alle tue competenze ed alle tue aspettative puoi metter in conto anche di diventare un criminale. Mi stupisce che una simile perversa morale non abbia incontrato le critiche di solito rivolte a “Gomorra” accusata di far scatenare l’emulazione specialmente da parte delle nuove generazioni.

Diventare criminali se non si trova lavoro? Ed allora tutti i giovani disoccupati hanno diritto a mettersi di far rapine, spacciare droga,  pretendere il pizzo, gestire un parcheggio abusivo, sparare in faccia ai concorrenti proprio come avviene a “Gomorra”. Non c’è nulla, proprio nulla da ridere. Meglio lavapiatti che spacciatore: ma forse questi cervelloni non erano così bravi e preparati. Smetto quando voglio ha avuto un notevole successo.

L’intento è quello di metter in luce, attraverso il paradosso e l’ironia, la condizione dei giovani intellettuali italiani costretti a ripiegare su mestieri più umili per poter sbarcare il lunario. Economisti, chimici, latinisti di primo rango finiscono per lavorare in una pompa di benzina o come lavapiatti ( leggi di più) 

Per migliorare la loro condizione di vita i protagonisti di Smetto quando voglio hanno la geniale intuizione di mettersi a produrre e spacciare droga e di rapinare farmacie. Le manette ed il carcere metteranno fine al maldestro tentativo ma intanto hanno prodotto danni devastanti, che gli autori della pellicola fingono di ignorare, ai drogati sedotti dalle loro pastiglie.

Durante il film, che ho visto in sala, si ride spesso. La produzione e lo spaccio di droga sono considerati un reato minore rispetto all’enorme ingiustizia patita dai cervelloni costretti a lavar piatti o rifornire autovetture. Chissà se gli spettatori avrebbero riso altrettanto se un loro figlio fosse stato rovinato dalla droga di questi “cervelloni spacciatori”?