Il principe abusivo, stasera in tv la favola romantica di Alessandro Siani

Appuntamento su Rai Uno alle 21,25 con il primo film diretto dal comico napoletano. Una commedia sentimentale sull'amore impossibile tra una principessa e un poveraccio. Accanto a Siani una "spalla" di lusso, Christian De Sica. Ma nemmeno lui riesce a salvare il film.

Il principe abusivo, stasera in tv la favola di Alessandro Siani

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Vista l’uscita al cinema di Mister Felicità (esordio incoraggiante, quasi 2 milioni d’incasso il primo gennaio), stasera in tv, su Rai Uno, va in onda la favola romantica Il principe abusivo. Primo film scritto, diretto e interpretato da Alessandro Siani, uno dei pochissimi comici, inarrivabile Checco Zalone a parte, capace di andar bene al botteghino.

La storia: Letizia (Sarah Felberbaum), principessa d’un fantomatico principato, vorrebbe aumentare la sua popolarità, non per sete di notorietà, ma per dare visibilità alle sue iniziative di beneficenza. Il ciambellano di corte (Christian De Sica) suggerisce un fidanzamento fasullo con un poveraccio, che catalizzerebbe immediatamente l’attenzione dei rotocalchi. Il prescelto, ignaro della macchinazione, è Antonio (Siani), disoccupato cronico napoletano dai modi impresentabili e dialetto incomprensibile. Dopo un po’, lui capisce che si tratta d’una messa in scena: a quel punto però s’è innamorato per davvero, e allora l’unica è chiedere aiuto al ciambellano, affinché gli insegni le strategie per far breccia nel cuore d’una nobildonna.

La principessa e il povero, due mondi agli antipodi che s’incontrano, scontrano e, infine, coronano l’impossibile sogno d’amore. Il principe abusivo è una storiella esilissima, il cui unico pregio sta nella consapevolezza della natura fiabesca dell’assunto, come mostra il piano sequenza iniziale, tra castello delle fate, cinguettii d’uccellini e “c’era una volta una principessa”. La comicità è legata a un solo espediente continuamente ripetuto, l’inadeguatezza all’etichetta di corte del rustico Antonio, che inanella una gaffe dopo l’altra. Un meccanismo che ha il suo corrispettivo nel personaggio di Christian De Sica: il quale, innamoratosi della cugina di Antonio (Serena Autieri), ha anche lui bisogno di un corso accelerato, ovviamente al contrario, per dimenticare le buone maniere.

Il meglio de Il principe abusivo viene proprio da De Sica, il quale può giocare su affettazioni da gran signore che, inevitabilmente, si nutrono dell’inarrivabile modello del padre Vittorio, di cui riproduce affettuosamente il birignao da cinema dei telefoni bianchi. Più scontato Alessandro Siani, sia per la ripetitività delle gag, sia perché l’attore napoletano s’ostina ad affidarsi ai tempi dilatati della sua comicità da cabaret, con monologhi che al cinema funzionano male.

A pensarci bene, i due protagonisti de Il principe abusivo non sono neanche così diversi: perché se Letizia vive in un suo mondo privilegiato e immaginario, altrettanto succede ad Antonio, ammalato di napolitudine e quindi convinto di vivere in una sorta di paradiso in terra, che Siani filma di conseguenza, con la solita Napoli cartolinesca tra piazza Plebiscito, lungomare e quartieri popolari pieni di gente ruspante, ma sincera e di buon cuore.

Il film è innocuo e politicamente correttissimo: non ci sono nemmeno tirate contro l’ipocrisia dei ricchi, caratteristiche di solito nei film giocati sulle opposizioni di classe. Così su poveri e benestanti, vita di corte e vita di strada, la favola di Alessandro Siani stende una melassa di notazioni garbate e inoffensive. Non facendo ridere, ahimè, praticamente mai. Il principe abusivo, stasera in tv alle 21,25 su Rai Uno.