Referendum: sì o no? Da Il Volo a J-Ax ecco come voteranno i cantanti più celebri

Referendum sì o no? Questo è il dilemma, ecco come rispondono i cantanti italiani da J-Ax a Il Volo passando per Giorgia e Anna Oxa.


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Referendum sì o no? Questa la domanda che si fa strada nelle nostre menti sempre più insinuosa visto che ormai ci siamo: il prossimo 4 dicembre si dovrà andare a votare dando una preferenza per l’una o per l’altra risposta. Anche i cantanti italiani, come tutti noi comuni mortali, saranno chiamati alle urne e molti di loro non hanno fatto mistero della propria preferenza di voto. Ma già che ci siamo, rispolveriamo il quesito che ci porrà tale famigerato referendum costituzionale:

Approvate il testo della legge costituzionale concernente disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V parte II della Costituzione.
Approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n.88 del 15 aprile 2016?

Referendum sì o no? Oltre a varie personalità della politica e della cultura, anche chi lavora nel mondo delle sette note, non si è tirato indietro per esprimere pubblicamente la propria preferenza di voto. Ricordiamo, comunque, che, per questo refendum, nonsarà necessario raggiungere il quorum.

Come direbbe Vasco Rossi in una sua storia hit C’è chi dice no e siamo qui pronti a farvi nomi e cognomi, in alcuni casi, anche con alcune, condivisibili o meno giudicate voi, motivazioni importanti:

Prima fra tutti Fiorella Mannoia, ora in promozione del nuovo disco Combattente, che non si è mai tirata indietro quando c’è stato da parlare di politica ha espresso il suo sonoro No in dieci punti nel corso di un’intervista al sito AskaNews. Ecco i suoi comandamenti…motivi:

Io voto NO perché non sono all’altezza di capire 47 punti della costituzione che vengono cambiati e non ho capito come.
Voto NO perché non mi bevo il fatto che si snellisce la votazione di una legge, quando le hanno votate in tre giorni quando gli ha fatto comodo.
Voto NO perché non mi convince questo nuovo senato composto da sindaci e consiglieri comunali, visto che la metà dei comuni italiani sono in odore di corruzione e non mi va che a queste persone sia data l’immunità parlamentare.

Voto No perché i senatori non saranno più votati da noi.

Voto NO perché non si capisce nel caso di disaccordo tra camera e senato chi ha la parola finale, chi decide.

Voto NO perché penso che sia un risparmio relativo, e che potremmo risparmiare molto di più se ritirassimo le truppe dall’Afghanistan visto che siamo lì da vent’anni e ci costa due milioni e seicento euro al giorno, circa 900 milioni all’anno.

Voto NO perché per contribuire al bilancio potremmo fare una vera legge anti corruzione.

Voto NO perché potremmo cercare chi non paga le tasse e porta i capitali all’estero.

Voto NO perché non capisco che cosa ci sia dietro a tutto questo interesse per questo referendum tanto da scomodare banchieri e addirittura il presidente degli Stati Uniti d’America e non mi fido.

Voto NO perché un referendum avrebbe avuto senso se ci avessero semplicemente chiesto: volete ridurre il numero dei Senatori? Allora sarebbe stato semplice rispondere SI senza scrivere una pappardella incomprensibile perfino a costituzionalisti più preparati.

Voto NO perché il mio voto sarà l’eredità che lascio alle generazioni future e sono troppo ignorante per assumermi la responsabilità di cambiare la nostra Costituzione con queste premesse.

IO VOTO NO.

Chiara, limpidida e cristallina, forse forse giusto un poco prolissa ma dritta al punto. Decisamente più sintetica, ma non per questo meno pungente Anna Oxa che spiega:

Non è la Costituzione che ostacola la nostra libertà, ma chi ne ostacola l’applicazione. L’unica vera grande riforma lo Stato italiano la farà dal momento in cui applicherà per la prima volta da quando è stata scritta la Costituzione.

Sempre più accanito contro Renzi e il suo governo, invece, Piero Pelù, frontman dei Litfiba ed ex giudice di The Voice, oggi in promozione del nuovo disco della band, Eutopia. Eccovi le sue parole forti, chiare e facebookate:

SE VINCE IL SÌ il gelliano renzi giura che ci riporta al 6′ posto tra le potenze mondiali: con le mafie, i corrotti, la sanità e la scuola pubblica a pezzi, con la libertà di informazione decapitata, con la delocalizzazione industriale alla michionne, con la svendita del patrimonio pubblico, con le privatizzazioni ad personam, con gli 80€ poi ripresi, con le auto blu, con i super manager , con la casta ,con i miliardi regalati a MPS e a Banca Etruria, con i massoni deviati, con i dati ISTAT…e con quello che ora aggiungerete voi. SE VINCE IL NO AL REFERENDUM invece ci leviamo dalle palle lui e i suoi scagnozzi.

Anche Giorgia, in promozione del suo nuovo stupendo lavoro Oronero, nel corso di una serie di interviste non si è posta limiti ad esprimere la propria opinione, per quanto stringata:

Al referendum voterò no. Perché non credo sia questo il cambiamento di cui abbiamo bisogno. E poi io voglio avere la possibilità di continuare a votare chi deve rappresentarmi.

Sì uniscono in coda al coro dei No anche J-Ax e Fedez, appena usciti con un nuovo singolo, Assenzio, in collaborazione con Levante e Stash dei Kolors. Un video visivamente molto interessante che sta a metà tra Bring me to life degli Evanescence e Pure Morning dei Placebo, tutto in salsa comics.

E ora passiamo al, decisamente meno nutrito dal punto di vista della musica, fronte del sì:

Voteranno sì al Referendum Costituzionale Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, alias Il Volo, e questo ci dice di loro che, se non altro, sono maggiorenni. Un’altra voce, di ben altro spessore e carriera dela lirica, è stata pronta a dare il proprio endorsement al Referendum Costituzionale, ovvero quella di Andrea Bocelli. A seguire, voterà sì il “caschetto biondo” Caterina Caselli e, per quanto riguarda la danza Roberto Bolle e Carla Fracci.