Gianna Nannini lancia “C@zzi miei”, l’autobiografia definitiva (Video)

Gianna Nannini pubblica la sua prima autobiografia ufficiale. Pronti a farvi i "c@zzi" suoi?


INTERAZIONI: 24

Gianna Nannini e la sua prima autobiografia ufficiale sono pronte a sbarcare in libreria da domani, martedì 22 novembre 2016. Già dal titolo, l’opera lascia presumere una certa propensione alla verità e al politicamente scorretto. L’autobiografia di Gianna Nannini si chiama infatti “C@zzi miei” (Mondadori) e la rocker senese, stando a quanto annunciato dal comunicato stampa di lancio, sembra proprio non essersi fatta problemi a raccontare se stessa tra luci e, forse soprauttutto, ombre.

Duecentosedici pagine al costo di diciotto euro per fare quello che la stessa cantautrice definisce “un viaggio all’inferno“, il suo personalissimo “viaggio all’inferno“, iniziato nel 1983 quando scrisse una delle sue maggiori hit, Fotoromanza. A quei tempi Gianna Nannini non era però al massimo della propria forma psicofisica perché, a quanto ci è dato sapere finora, stava cercando di ritrovare se stessa all’apice di un successo che, in qualche modo, la opprimeva, mandando la sua identità in mille pezzi. In un passo del libro, che lei stessa definisce libro-verità, arriva a dire: “Forse non sono nata, sono solo morta e non lo so“.

Ma sentiamo questa storia raccontata dalla sua viva voce in un tanto breve quanto esplicativo video:

“C@zzi miei” però non è solo una triste autobiografia di Gianna Nannini, la storia di una caduta, di una donna persa in costante ricerca di se stessa. Quest’opera parte infatti dal dramma per poi evolversi in una nuova nascita, spiegando come la rocker senese sia riuscita ad uscire da quel vortice di paranoia ed insoddisfazione che la stava risucchiando forse per sempre. La nostra, come ben sappiamo, è infatti riuscita a ritrovare la grinta per ricominciare a vivere e lottare per mantenere la propria indipendenza artistica, difendendola ad ogni costo dalle ingerenze, sempre più pressanti, dell’industria discografica dei tempi. Quale cantante, oggi, avrebbe lo stesso coraggio?

L’autobiografia di Gianna Nannini, lo ricordiamo in uscita il 22 novembre per Mondadori, è il racconto delle tante vite di Gianna Nannini fra musica, canzoni, trasgressioni e viaggi fuori e dentro di sé. Il tutto ripercorso con un tono graffiante, uno stile che non fa sconti proprio come la sua voce e alcuni dei suoi testi più belli (provate a riascoltare, ad esempio, In un giorno disumano. Ai tempi dell’uscita, il brano fu censurato sia per il testo che per il videoclip, ma resta, a nostro avviso, una delle perle artistiche della Gianna nazionale).

I tempi bui sono ormai distanti se pensiamo all’ultimo periodo sia personale che lavorativo. La nascita della figlia Penelope, sei anni fa, e ormai sua “consulente” nela scelta dei brani da cantare in dischi e concerti, come racconta spesso, giocosamente, la rocker senese. La bimba e la maternità in generale sono riuscite a tirar fuori un lato più dolce di Gianna Nannini, ve la sareste mai immaginata anche solo una decina di anni fa a intitolare una canzone “Ti voglio tanto bene”? Lei, proprio quella di “Questo amore è una camera a gas“?

Per quanto riguarda l’aspetto lavorativo, invece, al netto di qualche stecca presa in diretta tv tra X Factor e Sanremo nelle ultime edizioni, nel 2014 uscì Hitalia, disco in cui la rocker reinterpretava con il proprio timbro unico nel nostro Bel Paese e forse al mondo, i maggiori successi della musica nostrana da Dio è morto a L’immensità passando per Lontano dagli occhi. Da lì, un tour trionfale per i palazzetti italiani e la riconferma di una fama, ritrovata definitivamente ai tempi della meravigliosa ballad Sei nell’Anima, e ormai leggendariamente legata a lei e al suo personaggio.