The Young Pope tra rivoluzione e fallimento: recensione 5° e 6° episodio con Stefano Accorsi guest star

La contraddizione incarnata da Lenny Belardo è più lampante che mai negli episodi di The Young Pope del 4 novembre: la nostra recensione

The Young Pope tra rivoluzione e fallimento: recensione 5° e 6° episodio con Stefano Accorsi guest star

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Chi sei tu, Lenny?” “Sono una contraddizione“: così avevamo conosciuto The Young Pope lo scorso giugno, quando Sky Atlantic aveva diffuso il primo trailer della creatura di Paolo Sorrentino. Questa, a pensarci bene, è ancora la definizione più calzante che abbiamo a disposizione per descrivere Papa Pio XIII: una contraddizione, fiera di essere tale, che fa della sua condizione il punto cardine dello smodato potere che brama e sembra riuscire ad ottenere per sé.

Con il quarto e il quinto episodio di The Young Pope, andati in onda sul canale 110 di Sky nella serata di venerdì 4 novembre, Lenny Belardo si è dimostrato ancora una volta un personaggio controverso, complicato e indecifrabile, capace di passare in pochi istanti da un panino con la porchetta mangiato in tuta col suo migliore amico ad un delirio di onnipotenza vestito di tutto punto con gli abiti papali, in grado di farsi sfuggire un neonato dalle braccia e subito dopo di presentare le sue argomentazioni al Presidente del Consiglio – interpretato a sorpresa da Stefano Accorsi.

Chi è davvero Lenny Belardo? A questa domanda, dopo sei ore di visione, la serie di Paolo Sorrentino non ha ancora dato una risposta. Al massimo ci ha permesso di dare una veloce sbirciata al passato del Papa, dandoci l’occasione di cogliere il suo insormontabile desiderio di conoscere il padre e la madre; ci ha mostrato le sue idee radicali sull’omosessualità e sull’aborto, senza però darci modo di capire se questi temi gli stiano davvero a cuore o se anche le sue prese di posizione facciano parte della sua costante voglia di provocare. E poi c’è Dio, croce e delizia di Lenny, perennemente in conflitto con Pio XIII, che sembra ateo convinto e insieme fervente cattolico a distanza di sole poche inquadrature.

Certo è che The Young Pope, il Papa Giovane, è un personaggio scomodo, stonato, che può permettersi una vestizione al ritmo di Sexy and I Know It, ma anche di farsi baciare i piedi da un più che riluttante Cardinal Voiello, e di fare l’occhiolino alla fine di una sigla al ritmo della chitarra di Jimi Hendrix. Lenny è portatore sano di un carisma apparentemente irresistibile, tra le cui vittime – vere o presunte, come sempre non si sa – si annoverano il premier, il clero e persino Voiello.

Il Segretario di Stato è la sorpresa di questo doppio episodio: se nel caso di Pio XIII abbiamo avuto solo conferme riguardo la sua psiche intricata, Voiello sembra protagonista di un vero e proprio cambio di rotta, che gli ha permesso di ricredersi sul conto di Lenny. Il Cardinale dalla lingua più biforcuta del Vaticano parrebbe essere l’aggiunta più importante all’arsenale di Lenny, ma dare per scontata la sua buona fede sarebbe un errore: non ci sarebbe da stupirsi se la sua fosse una tecnica per sradicare definitivamente questo Papa scomodo dalla Chiesa Cattolica.

The Young Pope non è una serie di azioni, ma di persone: come riconfermato nella serata di questo venerdì 4 novembre, non c’è una trama a fare da protagonista, ma piuttosto ci sono i singoli individui e le loro interazioni a rubare la scena a tutto il resto. C’è molta ambizione in questa prima fatica televisiva originale di Paolo Sorrentino, portatrice di un messaggio scomodo tanto quanto l’uomo che lo incarna: la Chiesa ha bisogno di una rivoluzione. Ciò non significa necessariamente che Lenny sia l’uomo giusto per questo scopo: Pio XIII è in potenza una vittoria e un fallimento, ma noi spettatori siamo destinati a non comprenderlo fino all’ultimo episodio.

Il prossimo appuntamento con The Young Pope è per venerdì 11 novembre, a partire dalle 21:15 su Sky Atlantic HD.