Undecided – irridere la politica fa buon sangue

Una bella idea, anche se non proprio nuova: rendere protagonisti di una commedia on the road, l’elettorato indeciso. Lo scenario è quello della recente campagna elettorale per le presidenziali USA. In Undecided piace vincere facile: l’involontaria comicità di certa politica è di gran lunga superiore alle aspettative di risata di molte commedie


INTERAZIONI: 47

Si può ridere di una cosa seria come la politica? Assolutamente si, ovviamente. Si deve ridere e le occasioni da sempre non mancano. Che si tratti di politica italiana o della politica di altri contesti nazionali, gli spunti e le sintomatologie di ridicolaggine hanno da tempo superato le più rosee aspettative. Insomma la politica da sempre si presta a facile ironia, a parodie e a perculaggini di varia natura. Forse perché è meglio così: perché è indubbio che a fare una riflessione seria poi ci sarebbe da piangere, altro che ridere.

In questo campo gli americani non sono da meno: sanno cogliere sicuramente le occasioni propizie. E quale migliore occasione dell’ultima campagna elettorale ormai in fase conclusiva? Qui si sfonda una porta aperta: da una parte Repubblicani, capeggiati da Donald Trump (un genere che definirei a metà fra black comedy e demenziale), dall’altra democratici guidati da Hillary Clinton (forse più parodistico e da sit com).

Tecnicamente ci sarebbe ben poco da aggiungere, ma Undecided, sorta di commedia on the road, fonda la sua divertente originalità essenzialmente sul suo montaggio e sullo stesso concetto di protagonisti. Perché sotto la direzione di Julio DePietro, i protagonisti sono diventati due tipici indecisi dell’elettorato statunitense. Indecisi; cioè vale a dire il bocconcino più prelibato in campagna elettorale. I due “agnellini” sono stati inseguiti (più che seguiti) durante il loro accompagnare i vari candidati: non solo gli unici due rimasti, ovvero Trump e Clinton, ma anche personaggi ormai accantonati come Bernie Sanders o Ted Cruz. E i due sono diventati facili protagonisti della scena, complice una naturale e irriverente simpatia che raggiunge i necessari picchi di imbarazzo (verso i politici designati), quando non ci si limita ad ascoltare stronzate e promesse farneticanti, ma si comincia ad interagire con gli stessi candidati, sottoponendoli magari a quesiti non proprio “lineari”.

Insomma, in fin dei conti Undecided potrebbe definirsi una commedia auspicabile: dovrebbe essere un facile esercizio pre elettorale da commissionare anche in Italia. Nel frattempo il film è in uscita negli USA: nel nostro Paese non si sa ancora nulla riguardo eventuali distribuzioni.

Difficile, ma non disperiamo. Intanto vi consiglio di dare un’occhiata al trailer a seguire: anche se non in italiano, non è difficile capire certe situazioni. Come dire: certe vergogne grottesche dei politici non hanno colore, né confini. Forse è questo il segreto: un unico partito mondiale fondato sulla comunanza del ridicolo internazionale. Ho già pronto il nome: Partito Internazionale della Vergogna Persa. Maggioranza assicurata.

Trailer: