Il Vincente – la sete che prosciuga l’intelletto

C’è Luca Magri che esordisce come regista, in un lavoro che descrive certi usi e costumi non facili da inquadrare nella giusta prospettiva. Una prospettiva che mette a fuoco ciò che viene definita come una patologia; in realtà è solo un sintomo. La malattia è ben più grave. Il Vincente racconta una grande sconfitta. Di tutti.


INTERAZIONI: 7

Scommettiamo? Scommettiamo che questo film non sia da sottovalutare? Una scommessa, così, per gioco, su un film che racconta di chi scommette e non lo fa solo per gioco. Concedetemi il bisticcio di parole e concetti. Perché Il Vincente è una piccola produzione italiana, a basso budget: praticamente ha scarse possibilità di farsi carico di una grande platea di spettatori. Ma non per questo va sottovalutata anzi, non deve esserlo. È un lungometraggio che ci racconterà uno spaccato di provincialismo. Un provincialismo che, in quanto tale, è ovviamente farcito di quel micidiale cocktail a base di ignoranza e voglia di arrivare. Dove? Voglia di arrivare ad avere successo ovviamente, quindi voglia di fare tanti soldi, divertirsi e fare tanto sesso. E tutto nel più breve tempo possibile.

Tutto più o meno lecito, se calato nella nostra attualità. Tutto più o meno usuale. Se non fosse che poi, quanto accennato, rientra nell’ambito di una patologia molto trendy già da un bel po’ di anni: ludopatia. Una terminologia che a rifletterci pare essere quasi una presa per il culo: l’impossibilità di fare a meno di un gioco. Ma non ci hanno insegnato che giocare è salutare, è bambino? Non proprio, sembrerebbe. Perché se poi con qualche particolare tipo di gioco, quello d’azzardo per la precisione, si pensa ossessivamente di poter avere tutto, tanto e subito, c’è qualcosa che non va. Ma è qualcosa che non va tutto intorno, perché se c’è questa patologia, vuol dire che c’è terreno fertile per coltivare certi batteri, certe infezioni. Il vincente ci descriverà tutto questo con lo sfondo di un contesto cittadino tipicamente ricco e italiano: la bella Parma e dintorni. Dintorni che pullulano di belle gnocche, di soldi facili e di un nulla che riecheggia nell’intelletto di certe persone, nella loro solitudine mascherata di caciara, di alcool e di quattrini.

La regia de Il Vincente, segna l’esordio di Luca Magri, che veste anche i panni del protagonista. Il suo cast comprende anche Maria Celeste Sellitto e Nina Torresi. Il film è stato girato tutto in bianco e nero. Scelta di produzione e di stile: a vedere le prime immagini del trailer sembrerebbe una scelta azzeccata. In fondo poi quelle atmosfere che si descrivono, nonostante le apparenze “sbrilluccicanti” hanno pochi o nessun colore: ci sono in giro anime mono cromatiche che si diffondono a macchia d’olio. Anime malate che vengono spacciate per vincenti. È questo il guaio.

Il Vincente è stato presentato in anteprima al Mantova Film Fest. Esce il prossimo 1° settembre nelle sale italiane. C’è il trailer.

Trailer: