L’uscita dell’iPhone 7 ancora non si è concretizzata, eppure non si fa che parlare del melafonino in ogni suo aspetto. Non solo le sue specifiche hardware e il prezzo ma ora anche i risvolti fiscali al suo lancio così come le condizioni dei lavoratori cinesi impegnati nella catena di produzione. Procediamo con ordine, partendo dall’aspetto economico.
Una prima denuncia sulle conseguenze che la commercializzazione dell’iPhone 7 farà registrare in Europa provengono dal gruppo Movimento 5 Stelle Europa: i parlamentari della Comunità europea denunciano la concreta possibilità che l’uscita pesi nelle tasche dei contribuenti per ben 20 miliardi di euro e in particolare per gli italiani, per 381 milioni di euro. L’azienda di Cupertino, infatti, godrebbe di accordi fiscali privilegiati con alcuni paesi dell’Unione, come l’Irlanda e il Belgio. L’accusa del Movimento è insomma abbastanza chiara ma in parte imprecisa: come calcolare la somma evasa se non conosciamo ancora il prezzo unitario dei melafonini che verranno e la loro reale distribuzione in termini di quantità?
Non finisce qui e dell’iPhone 7 si parla anche in merito alle pessime condizioni in cui verserebbero i lavoratori del fornitore cinese di Cupertino Pegatron (insieme a Foxconn, il referente principale dell’azienda americana). Ebbene, un nuovo rapporto Chinalaborwatch ha evidenziato condizioni gravose per i dipendenti del produttore. Alcune foto, come quella in chiusura articolo, testimoniano claustrofobici giacigli in cui i lavoratori riposano nelle loro brevi pause tra un turno e l’altro e sempre la stessa organizzazione di attivisti evidenzia come il salario per ogni ora prestata è davvero al limite; circa 1,60 dollari all’ora (nonostante ci siano stati interventi da parte del governo cinese che pure si sono scontrati con il facile ricorso alla retribuzione in “nero”).
Insomma, sembra proprio che dietro il “fasto” dell’iPhone 7 si nascondino scenari molto complessi. In merito alla questione dei dititti dei lavoratori, c’è da dire che la questione non è affatto nuova. A più riprese, Apple si è detta impegnata a migliorare le condizioni dei lavoratori con speciali accordi con i fornitori ma, evidentemente, non tutto si sta realizzando come previsto.