La Juventus e la Roma scattano subito forte dai blocchi di partenza. Gabbiadini si lancia subito all’inseguimento nella stagione più importante della sua carriera. Dopo la partenza di Higuain, già andato a segno con la nuova casacca bianconera, ricadono su Gabbiadini gli onori e gli oneri dell’attacco napoletano.
Il Presidente Aurelio De Laurentiis e mister Sarri hanno più volte dichiarato la fiducia nell’attaccante che nella passata stagione agonistica, giocando comunque molto meno, ha avuto un rapporto reti segnate/ minuti giocati identico a quello di Higuain.
Gabbiadini è un attaccante di valore. Non ha le caratteristiche tecniche di Higuain, ma vede la porta e non gli manca certo il coraggio per cercare la conclusione. Ha lavorato bene durante il ritiro ed ha assimilato completamente gli schemi di Sarri. Sa bene Gabbiadini di esser giunto al momento cruciale della sua categoria: esser un attaccante qualsiasi o diventar un top player guidando l’attacco di una squadra che vuole esser protagonista in Italia ed in Europa.
Sarà importantissimo andare a segno fin da subito. Contro il Pescara il Napoli deve imporsi di goleada e Gabbiadini centrare almeno una doppietta. Dopo tante parole sulla vendita di Higuain, un affare colossale per il Napoli, c’è un solo modo per cominciare una nuova storia: vincere e convincere guadagnando così anche la fiducia dei tifosi più scettici.
Insomma Gabbiadini deve buttarla dentro senza troppi sofismi e senza troppe sfumature. I tifosi vogliono questo e sono pronti a farlo diventare un idolo ancora più idolatrato di Higuain. Se la butti dentro sei un dio del calcio, se la palla finisce un centimetro fuori sei un brocco irrimediabile. Per questo il calcio è un gioco. C’è tanta tecnica, preparazione, schemi ma quello che conta è soltanto vincere e buttare la palla in fondo alla rete. In fondo il calcio, Gabbiadini lo tenga bene a mente, è molto più semplice della vita dove non basta certo un tiro in porta indovinato per risolvere i problemi.