Lolo Giù le mani da mia madre – figli, mamme e aspiranti padri allo sbaraglio

Una commedia che inquadra con semplicità il modus vivendi di una coppia fatta e disfatta. Lolo Giù le mani potrebbe essere sicuramente di conforto per chi, e non sono pochi, si ritrova a convincere la prole della necessità di un cambiamento tanto necessario, quanto difficile da affrontare.


INTERAZIONI: 7

Per la serie: “non mettiamo le mamme in mezzo”. Retaggi pseudo culturali di aspri confronti dialettici della lontana e stupida gioventù. Così. Niente di affine fra questa sorta di slogan da me abusato decenni addietro e questa commedia; semplici ricordi istintivi che risalgono per il tramite di un banale incipit. In realtà, anche se sotto altre prospettive e argomentazioni, fondamentalmente Lolo – Giù le mani da mia madre vuole comunque ribadire la “sacralità” della madre; soprattutto in una chiave di lettura che potremmo definire post-moderna-divorzista. Perché questo film in un certo senso scherza, come ovvio che sia per una commedia, ma getta anche uno spettro ipotetico di ragionamenti a riguardo. A riguardo di rapporti di coppia fatti e disfatti e ricomposti in altre direzioni; direzioni spesso insopportabili per un figlio.

E allora si assiste alle peripezie di Violette e suo figlio Lolo, presunto artista, dalle manie alquanto presuntuose che decide di “attenzionare” le aspirazioni della madre in procinto di instaurare una nuova relazione d’amore. Non che l’analisi di Lolo sia motivata da una buona dose di maturità, anzi: i suoi sforzi per far capire a Violette che l’aspirante patrigno, tale Jean-René non sia per niente l’uomo giusto, sono supportate esclusivamente da una mancanza di volontà a responsabilizzarsi nella giusta direzione, nonostante i consigli dei due protagonisti di questa storia, quarantenni con una professionalità anche ben avviata: lui è un programmatore di provincia semplice e schietto; lei invece una tipa affermata che bazzica l’ambiente della moda a Parigi. Due contesti diversi, un’attrazione fatale inevitabile.

Divertente? Sembrerebbe proprio di si. D’altronde in un contesto familiare (e non) sottoposto ormai a mutazioni di assetto sociologico radicali, gli spunti per ridere di sé stessi abbondano ed è giusto approvvigionarsene a piene mani.

Lolo – Giù le mani da mia madre è scritto, diretto e interpretato da Julie Delpy (per lei è il sesto lavoro in qualità di regista e sceneggiatrice); il film è stato presentato in anteprima alle Giornate degli Autori durante la 72sima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e al Toronto International Film Festival e esordirà nelle nostre sale dal 1 settembre.