A Giffoni 2016 il guru del marketing Fulvio Zendrini incontra il “Dream Team”

Il gruppo di ragazzi che sta lavorando alla creazione di idee d’impresa si confronta con un grande esperto di marketing e comunicazione. Che, come diceva Giorgio Gaber, insegna a “mangiare le idee” per trasformarle in progetti reali.

Giffoni Film Festival il Dream Team incontra Fulvio Zendrini

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Io non sono qui per insegnare, ma per imparare”. È un vero guru del marketing e della comunicazione Fulvio Zendrini, un passato tra gli altri nell’agenzia Armando Testa, Ferragamo, settore telecomunicazioni, che oggi, nei giorni del Giffoni Film Festival, ha incontrato i giovani del Dream Team del Giffoni Innovation Hub – di cui fanno parte anche i ragazzi di Optima Erasmus – per valutare le loro idee progettuali di prodotti e servizi, emerse nell’intenso lavoro di workshop e confronto compiuto durante i giorni del Giffoni Film festival sotto l’attenta guida di coach e mentori come Gianmarco Covone e Jacopo Mele.

Fulvio Zendrini ha una naturale attitudine all’ascolto. Ma nel preambolo fatto all’analisi delle idee del Dream Team – che sono finalizzate allo sviluppo in soli dieci giorni di progetti d’impresa da lanciare potenzialmente sul mercato in sei mesi – lancia una serie di suggestioni di grande ispirazione per chi ha l’obiettivo di creare start up nel settore delle industrie digitali. La prima è il celebre “mangiare un’idea” di Giorgio Gaber: “Chi fa impresa mangia idee per definizione – dice Fulvio Zendrini – le idee stanno nell’aria, sono nella mente delle persone, condivise attraverso i media e le tradizionali riunioni. Ma finché restano lì sono leggere, volano. Per riportarle a terra bisogna mangiarsele, cioè bisogna realizzarle. Il mio obiettivo con i ragazzi era proprio di spiegare questo passaggio dall’intuizione alla realizzazione”.

Altro punto su cui insiste molto Fulvio Zendrini, caratteristico di quest’era digitale della connessione e dell’interazione continua, è un fondamentale cambio di paradigma: il passaggio dalla vecchia “azienda”, in cui c’era un solo manager a decidere il da farsi per generare profitto alla nuova “impresa”, con decisioni collegiali e un diverso obiettivo, generare felicità. “Le aziende che hanno come obiettivo i soldi, che vengono spesi o mangiati, non hanno futuro. Se invece l’obiettivo d’impresa è generare felicità per te stesso, i tuoi dipendenti e clienti, sarai molto più ricercato. E quindi più felice”.

Il lavoro con il Dream Team di Giffoni Innovation Hub si è rivelato molto proficuo: “Sono sempre contento di fare questo tipo di incontri, perché guadagno sempre molto più di quello che spendo. Con i ragazzi è come fare un corso di aggiornamento continuo: sono loro a dirti dove si sta andando, non tu”.