E mentre non si fa che parlare dei successori del Nexus 5 e Nexus 6P, ossia dei dispositivi Nexus 2016, il più compatto ed economico dei quali (probabilmente) sarà prodotto da HTC (dopo la partnership con LG del 2015), una notizia di quelle clamorose sta facendo il giro del web in queste ore. Big G produrrà in prima persona un suo device, senza collaborazioni esterne. Una nuova linea di prodotto che sostituirà quella già nota oppure no? Cerchiamo di scoprirlo.
Intanto, la fonte della notizia. Il Telegraph fa riferimento ad una “senior source” rimasta anonima ma alla quale si conferisce molta autorevolezza. In sostanza a Mountain View si starebbe lavorando concretamente allo sviluppo di un device totalmente a marchio Google, dove sia hardware che software sarebbero pensati, appunto, internamente.
Che fine faranno i successori del NexuS 5X e 6P? Niente paura, la linea di prodotti con Android stock continuerà ad esistere e si avvarrà della collaborazione di aziende partner (come quest’anno sembrerebbe essere HTC) ma accanto a questa linea, ci sarà uno smartphone proprietario in perfetto stile iPhone per intenderci. La mossa sembrerebbe avere uno scopo ben preciso, quello di controbattere l’estrema frammentazione dell’ecosistema Android, fornendo agli amanti del robottino verde un device che, oltre ad avere una scheda tecnica di qualità, abbia un plus software con adeguamenti continui e disponibili in breve tempo per tutti.
Già ai tempi del lancio 2015 dei Nexus 5X e 6P, in realtà, si vociferava intorno al progetto di dispositivi 100% Google. Il 2016 dovrebbe essere l’anno della svolta in tal senso con la presentazione di un esemplare già entro la fine dell’anno e una commercializzazione ad inizio 2017. La soffiata del Telegraph sembra essere comprovata da un paio di indizi: intanto è stato lo stesso CEO Google Sundar Pichai a confermare (negli ultimi tempi) la particolare attenzione verso il settore hardware e tanto più, una nuova divisione dedicata è stata creata a Mountain View con a capo l’ex presidente Motorola Rick Osterloh. Insomma, le premesse ci sono tutte: staremo a vedere.