Viola Davis su How to get Away with Murder e il sessismo del pubblico verso Annalise (video)

Parla la protagonista di How to get Away with Murder: intervista a Viola Davis sul controverso personaggio di Annalise Keating

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Mentre gli autori sono impegnati a sceneggiare i nuovi episodi di How to get Away with Murder, Viola Davis è recentemente tornata a parlare del suo personaggio nella serie ABC con qualche rivelazione sul rapporto di Annalise Keating con Eve (Famke Janssen) e non solo.

Presentata a sorpresa nella seconda stagione e rivelatasi un amore di gioventù di Annalise, la bella avvocatessa è riapparsa anche nel finale di stagione, giocato come sempre sul doppio binario temporale tra presente e passato.

Annalise le ha chiesto aiuto per salvare il suo studente prediletto, Wes Gibbins (Alfred Enoch), protagonista del tragico cliffhanger finale con la sparatoria ai danni del padre Wallace Mahoney. Dagli ultimi episodi è emerso anche che Annalise ed Eve hanno lavorato insieme per aiutare Wes e sua madre circa 10 anni prima. Un personaggio destinato a tornare anche nella terza stagione? Per ora non vi sono evidenze a riguardo.

In un’intervista con Golden Derby, la pluripremiata protagonista di How to get Away with Murder ha spiegato che la rivelazione della storia lesbo di Annalise l’ha inizialmente terrorizzata. Tuttavia, la possibilità di interpretare questa storia si è trasformata in qualcosa di estremamente interessante per lei.

All’inizio ero terrorizzata, ma poi è stato eccitante. Ogni essere umano è dotato di una certa dose di misteri, e la sessualità fa parte di questi; certamente sappiamo che tutto il passato di Annalise è un mistero. Sicuramente è una donna che si possa facilmente identificare. Ma mi pare abbia senso che ci sia stata una persona nel suo passato con cui sia stata intima, con cui magari si sia fatta del male a vicenda. Semplicemente ha senso per me.

La Davis si è lanciata in ulteriori considerazioni sul suo complesso personaggio.

Quando ho firmato per questo ruolo non volevo impersonare un personaggio dei cartooon, sexy, misteriosa, unidimensionale, una donna di quelle che vedi sempre in tv. Volevo un personaggio tridimensionale, volevo indagare le ragioni per cui Annalise è misteriosa e repressa. Tutto ciò che Pete (Nowalk, lo showrunner della serie, nda) ha esplorato in questa seconda stagione, con la perdita del suo bambino, coi suoi problemi familiari, col passato di Wes, ha senso nello spiegare quanto Annalise sia enigmatica e dura. Tutte queste cose danno significato, aggiungono un altro strato alla sua personalità.

La seconda stagione ha anche indispettito il pubblico nei confronti del personaggio di Annalise, per via del suo coinvolgimento nell’omicidio della madre di Wes: la Davis ha asserito che le reazioni negative non la preoccupano affatto perché Annalise non è certo un’eroina positiva, di quelle destinate ad essere ben volute dai telespettatori.

Penso che il modo in cui noi vogliamo che sia rappresentato il comportamento umano in tv – ed è probabilmente la parte più difficile del fare tv per me – sia attraverso dei personaggi che rispecchino i bisogni del telespettatore. Invece bisognerebbe creare dei personaggi basandosi davvero sulle patologie degli esseri umani: c’è un potere nell’essere vulnerabili, ma come persone siamo incentivate a nascondere e mascherare la vulnerabilità perché ce ne vergogniamo.

L’attrice, che sta ultimando le riprese del film Fences in cui recita al fianco di Denzel Washington (anche regista della pellicola), ne ha approfittato per ribadire quanto sessismo esista nei giudizi sui personaggi delle serie tv: se sono degli uomini a commettere atti deplorevoli, la reazione del pubblico non è altrettanto negativa come nei confronti delle donne.

Da quando sono in tv ho scoperto che molte volte le persone hanno un tale bisogno di amare il personaggio, soprattutto quando sei una donna. Non credo che sentano lo stesso bisogno con James Gandolfini nei ‘Sopranos’ o Anthony Hopkins nel ‘Silenzio degli innocenti’. Esiste un certo grado comprensione quando è un uomo a prendere in mano le redini di una situazione, quando vanno avanti con la loro complessità: è quello che sto cercando di fare, essenzialmente è questa Annalise.