Kicks – anomia e violenza di ogni dove

C’è questa semplice ma interessante pellicola presentata all’ultimo Tribeca Film Festival che descrive angoscia, violenza e quant’altro può capitare ad un adolescente medio, calato in un contesto moderno e veloce. Veloce nel proporre soluzioni facili e non a lieto fine, tipiche dei tempi nostri. Kicks potrebbe essere sicuramente una sorta di spin off di Gomorra la serie. E viceversa. Senza confini geografici.


INTERAZIONI: 7

Partire da un semplice e apparentemente banale episodio adolescenziale, per descrivere una grande metropoli, con le sue pulsioni talvolta letali e i suoi ritmi violenti; accelerati e con regole non sempre comode da seguire. È più o meno ciò che dovrebbe essere questo lungometraggio dal titolo Kicks, reduce dal suo esordio al Tribeca Film Festival.

La storia è quella di Brandon, ragazzino di quindici anni, che come tanti anela ad acquistare un paio di ambitissime e costose scarpe da ginnastica: ovvio che a quell’età pensi di emanciparti e di essere migliore col solo acquisto di un capo alla moda. Ovvio che se non segui certi dettami, rischi di sentirti inferiore, escluso. Ovvio anche se sbagliato, purtroppo. Ma i modelli comportamentali tutti, soprattutto quelli sbagliati, infettano, contagiano e non è affatto facile schivarli, deviarli, quando sarebbe la cosa più giusta da fare. Brandon alla fine comunque riesce nel suo intento, dopo aver dilapidato i suoi sudatissimi risparmi, però accade ciò a cui purtroppo non è raro assistere: le scarpe gli vengono rubate dai bulli di turno e allora il giovane cerca l’aiuto di suoi fedeli alleati per partire in una missione di recupero. Vendicativa.

La regia di Kicks porta la firma di Justin Tipping che ha scritto anche la sceneggiatura insieme a Joshua Beirne-Golden. Nel cast ci sono Jahking Guillory , Christopher Jordan Wallace, Christopher Meyer, Kofi Siriboe, e Mahershala Ali. Insomma ghetto e correlativo senso di appartenenza, rabbia, violenza, amicizia, droga, giustizia fai da te e armi; qui è un tutt’ uno, come pezzi ad incastro di un elementare puzzle all’interno del quale vivere. E mettiamoci anche il senso di non appartenenza alle istituzioni, alla legalità, a tutto ciò che dovrebbe essere l’abc del vivere comune e civile.

E già: il vivere civile. Facile a dirsi, difficile a riconoscerlo, a perseguirlo. Gomorra? Più o meno, se volete. Anche se questi sono gli USA. Ma potrebbe essere anche la tanto vituperata Scampia. O anche un quartiere di Milano, Firenze, Parigi. Perché poi gli ingredienti sono gli stessi. È come giocare al piccolo pasticciere: cambi la forma, la quantità, ma il risultato è sempre una bella torta. Di merda, non c’è che dire.

L’unica via di uscita rimane conservare quel minimo indispensabile briciolo di intelletto per riconoscere la causa e distinguerla dall’effetto. Per poter poi magari canalizzare la giusta energia nella giusta direzione. Per poter provare a cambiare le cose. O almeno riuscire a sopravvivere, senza fare stronzate. Vabbè d’altronde questo è solo un film. O no?

Il film uscirà nelle sale USA il prossimo 9 settembre 2016. Per l’Italia non si sa ancora nulla a riguardo. Guardatevi il trailer: per ora c’è solo questo. Speriamo di aggiornarci.

Trailer: