22.11.63 commuove con un finale perfetto: recensione episodio 1×08 del 30 maggio

La prima e unica stagione di 22.11.63, serie con James Franco ispirata all'omonimo romanzo di Stephen King, è giunta al termine: recensione dell'8° episodio

22.11.63 commuove con un finale perfetto: recensione miniserie e episodio 1x08

INTERAZIONI: 7

Non è facile dare un finale degno ad una storia come quella raccontata da 22.11.63, ma nonostante tutto la serie di Hulu con James Franco ce l’ha fatta. Certo, la base era quella libresca del maestro della narrativa Stephen King, ma la resa televisiva della fine del viaggio di Jake Epping nel passato è stata davvero sensazionale.

È il 22 novembre del 1963, il giorno in cui, come Jake Epping/Amberson e la sua ragazza Sadie Dunhill sanno bene, Lee Harvey Oswald tenterà di uccidere il presidente Kennedy, riuscendoci nella versione della storia che Jake vuole cambiare. In quella che sta scrivendo nell’ottavo episodio di 22.11.63, simbolicamente intitolato “Riscrivere la storia”, deve assolutamente impedire che ciò accada.

Per quanto il passato continui a dare segni di insofferenza nei confronti della sua presenza, Jake fa di tutto per riuscire a trovarsi faccia a faccia con Oswald, pochi secondi prima che possa premere il grilletto che cambierà la storia per sempre. L’omicidio viene sventato e Jake, dopo un iniziale arresto, diventa un eroe della patria, con tanto di telefonata da JFK e consorte. Il tutto però ha un prezzo, e si tratta del prezzo più alto che Jake potesse pagare: la vita di Sadie.

Deciso a tornare di nuovo indietro per salvare la ragazza, Jake torna nel presente, dove ad accoglierlo c’è un’amara sorpresa: le sue azioni hanno portato ad una versione distopica del 2016, con una società ormai sgretolata e per niente simile a quella del “vero” presente.

Dopo un altro tentativo di tornare nel portale, per trovare lì una Sadie che, ovviamente, non ricorda più chi sia il suo grande amore, Jake comprende che la cosa più saggia da fare sia rassegnarsi al corso degli eventi, e lasciare che Sadie viva la sua vita senza di lui mentre Kennedy viene assassinato da un fanatico.

Già così il finale sarebbe perfetto per quello che la miniserie è stata: senza scadere nella becera fantascienza, 22.11.63 ci regala il più verosimile dei finali, e forse il più ovvio, ma proprio per questo il più efficace. A rendere il tutto ancora più azzeccato e commovente, però, è la ricerca di Sadie nel presente: recatosi a Jodie nel 2016, Jake ritrova la sua amata, che ora ha ottant’anni e che non lo ha mai conosciuto, ma che ha vissuto una vita piena di amore per chi la circondava.

L’ultimo ballo tra Jake e Sadie, sfido chiunque, è da lacrime. Lacrime di gioia, lacrime amare, lacrime di decidete voi cosa: io con 22.11.63 mi sono davvero emozionata e di ciò me ne ricorderò, perché serie come questa, dal punto di vista della realizzazione e del messaggio e dei sentimenti che trasmette allo spettatore, non sono facili da trovare.