Il nome di Pieter de Hooch rimbalza sulla bocca di tutti i fan degli iPhone oggi. Il motivo è presto detto, visto che il pittore del 600 sarebbe stato un antesignano della tecnologia mobile, in tempi non sospetti. Altro che Steve Jobs.
Si tratta di un’esagerazione lo so, ma il curioso paradosso è stato raccontato dall’attuale CEO Apple Tim Cook nel corso di un’intervista a Neelie Kroes, in passato Commissario europeo per l’agenda digitale, in occasione della conferenza Start Up Fest Europe. Ebbene, il primo iPhone in assoluto sarebbe stato lanciato si nel 2007 ma (inspiegabilmente) sarebbe presente in un quadro del 1670 del pittore Pieter de Hooch. Quest’ultimo visse la sua vita artistica tra l’Aia, Amsterdam e Delft e alcuni suoi quadri per soggetti e stile sono anche stati confusi con quelli di Rembrandt. In realtà, anche l’opera protagonista dell’analisi di Cook lo è stata, ma la sua paternità è assolutamente riconducibile a Pieter de Hooch appunto.
Nella foto in apertura articolo il quadro dal titolo “Uomo con una lettera a una donna nell’ingresso di una casa”: è chiaro come sulla tela non possa esserci un vero iPhone ma il CEO Tim Cook ha voluto giocare su un oggetto dalle sembianze molto simili a quelle di un melafonino appunto. Mentre nell’opera una donna è seduta, accanto a lei un uomo tiene in mano quella che di certo è un lettera. Eppure il modo in cui il soggetto mantiene il foglio, con una sola mano, ricorda da molto vicino la postura che noi stessi assumiamo quando scorriamo i contenuti sullo smartphone.
Gli altri produttori concorrenti di Apple potranno obiettare magari che, invece di immortalare un iPhone ante litteram, il quadro ha come soggetto un device Android o Windows Phone. Resta il fatto che la scoperta artistica e hi-tech tuttavia si deve a solo a Tim Cook. Con buona pace di Pieter de Hooch naturalmente.